I biscotti al pepe sono una di quelle cose che se non le fai e poi le mangi, stenti a crederci.
Un po’ come Sara Tommasi novella mezza suora o il Pil italiano in crescita.
Io, poi, a catechismo ho sempre tifato per San Tommaso: era un po’ strafottente e mi piaceva un sacco. Ci saremmo fatti lunghe partite a carte e bevuti della buona Sangria, confidandoci la lista delle cose in cui non crediamo.
Gli avrei detto che non credo nelle cose facili, perché non penso che durino. Credo invece nella bellezza della difficoltà, del costruire qualcosa a proprio rischio e pericolo, qualcosa in cui valga la pena inzupparsi di fatica fino al collo.
Che non credo nella sfortuna e nemmeno nel fatto che ognuno di noi abbia un destino preconfezionato, come l’insalata in busta.
Dubitare delle cose è tremendamente più impegnativo e scomodo, perché ti butta di fronte ad una miriade di possibilità, tutte quelle che, con l’assenso cieco, manco esistono. Un sì con la testa e finisce tutto lì, capito? Senza troppi patemi.
Eppure, io al dubbio sono affezionata. Non riesco a fare a meno di pensare che sia indice di sangue sano che gira, per rinfrescare menti non conformate.
In questi giorni ho perso prima la voce, causa il lavoro in fiera a Erba e poi le parole, per colpa della pochezza umana – (femminile!Si può dire? 😛 ops, again) – con cui faccio incontri di lotta libera mica da ridere.
A farmi ricredere sul genere, ho incontrato Zy 🙂 Senza saperlo o programmarlo…misteri e bellezza dell’energia naturale delle cose. Lei vede una mia foto fatta a Varenna e mi cazzia con simpatia sul fatto che fossi in zona senza avvisare. Io le rispondo che il mio senso dell’orientamento non me la fa mai localizzare, ma dove cavolo abita? Mannaggia a me 🙂 Quindi il giorno dopo la riconosco subito ed è con Diego, che con lei divide la vita. E poi, che vi devo dire? È stato come parlarsi da sempre, con la sensazione di essersi già conosciuti in chissà quale altra esistenza passata.
Non è che ve lo racconto per fare la De Filippi della situazione, è che questa ricetta è proprio loro. Protagonista: il pepe selvatico che mi hanno portato, tale Voatsiperifery, che, oltre ad avere un nome che assomiglia alle righe dell’oculista, è qualcosa di profumatissimo e a me sconosciuto fino a venerdì. Poi l’ho studiato e ho scoperto che è una spezia rara e preziosa, libera e impossibile da coltivare. Qualcosa mi conferma che, davvero, ogni ingrediente è lo specchio delle mani che lo usano 😉

Così, con questi biscotti ho allenato il beneficio del dubbio: da buona scetticona mi sono messa lì e ho impastato. Perché ricredersi, poi, fa un gran bene allo spirito e allo stomaco 😉
BISCOTTI AL PEPE
Ingredienti per 10 biscotti grandi
Per i biscotti
230 g di farina integrale
100 g di zucchero
1 uovo + 1 tuorlo
40 g di olio exravergine d’oliva
mezzo cucchiaino di pepe pestato (per me Voatsiperifery)
una spolverata leggera di cannella, vaniglia e zenzero
8 g di lievito per dolci
la punta di un cucchiaino di bicarbonato d’ammonio (facoltativo, ma aiuta croccantezza e inzuppo)
Per decorare
miele (per me miele d’erica)
pistacchi
Sbattere energicamente le uova con lo zucchero, il pepe, e il mix di altre spezie. Aggiungere l’olio continuando a mescolare e per ultima la farina setacciata con il lievito. Se si usa il bicarbonato d’ammonio, scioglierlo in mezza tazzina d’acqua e aggiungerlo. Amalgamare il composto fino ad ottenere un impasto morbido. Accendere il forno a 180°.
Spolverare il piano di lavoro di farina e tirare una sfoglia di 4/5 mm con il mattarello. Ritagliare i biscotti con un bicchiere e infornare per circa 15/20 minuti, finché non saranno ben dorati.
Sfornare, lasciare intiepidire e decorare con il miele e i pistacchi tritati.

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Provare per credere, no?
Ma ci vorrebbe il pepe particolare, come il tuo. Ottima la scelta di decorarli con il pistacchio. Lo adoro!
Provare per credere e poi ti chiedi perchè non l'hai fatto prima 🙂 Biscotti al pepe ne ho fatti e confermo che creano dipendenza. Non sai quanto mi intrigra questa versione ultra speziata e arricchita dai pistacchi. Anche se dovrò accontentarmi del pepe comune. Un bacione, buona serata
ufff ieri ti ho scritto un commento lunghissimo..non me l'ha pubblicato?!? mmmbeh, riassumendo: ho letto tutto d'un fiato con gli occhi a cuoricino -e pure una discreta acquolina per questa visione mistica biscottosa!- e mi sono persa in pensieri del tipo: com'è strano trovarsi a parlare e sghignazzare come due compagne di liceo durante la ricreazione, con la stessa spensieratezza e complicità di allora, anche se l'argomento non è il figo di turno, ma DIO CIBO :)) non vedo l'ora della prossima fiera (e quella Sì che sarà un enorme argomento di conversazione e condivisione, oooh yes!) un abbraccione dalla coppia più stramba del mondo
Ahahahahah Alla Sara Tommasi new version stento a crederci pure io però alla bontà di questi biscotti ci credo eccome!Aaaaamo il pepe e la decorazione è elegante e stuzzicante, bellissimiiii!Smack
riciao marziuccia! so che sei irreperibile in qs giorni, ma per quando torni in Giandujaland c'è da me un premio per te 😉 bacetti
Grazie a tutte: leggervi fa sempre bene all'anima! Vi abbraccio, donne! Tutte donne, che potenza 😉