Va bene, ho capito.
Avete tirato fuori le renne in peluche comprate nel Natale ’83 e messo cannella in ogni singolo biscotto che è uscito dal forno a partire da novembre.
In quattro mosse impacchettate sette regali contemporaneamente e fate anche il laccetto arricciato con le forbici.
Avete fatto l’albero! Graaaande, rosso, oro, argento o blu e, quando lo accendete, servono gli occhiali da sole per stare in salotto. Il vostro è naturalmente il più bello di tutti, anche se su Facebook è così sfocato che potreste aver fotografato la tangenziale alle sette di sera e non si sarebbe notata la differenza.
Va bene, ho capito.
Si balla “all I want for Christmas is youuu, babyyyy“, si indossano berretti con il pon pon, si leggono gli oroscopi, ma di nascosto, perché in pubblico bisogna dire “sono tutte balle”, si annusa il cielo sperando che nevichi.
Ho capito: sono in ritardo pure quest’anno 🙂
A me piace tanto il Natale, chiariamoci.
Mi viene un attimo di panico quando si comincia a parlarne due mesi prima.
Mi infilerei sotto al piumone e non ne uscirei più quando sono in un negozio e ci metto dieci minuti per fare cinque metri o quando in bicicletta tocca fare lo slalom fra quelli con i cellulari alzati per inquadrare l’albero in Piazza Castello.
Divento direttamente il Grinch quando mi trovo davanti alle sdolcinerie gratuite, al trentaquattresimo abete luccicante fuori fuoco postato su qualsiasi social e, specialmente, quando parte la mania del vediamocialmenoprimadiNatale. Poi non ci consideriamo tutto l’anno, ma “a Natale puoi”.
Puoi, certo.
Potresti anche gentilmente andare a…eeehm. Scusate, mi ricompongo 🙂
Volevo tranquillizzarvi: qui a C&M la situazione è tragicomica, come sempre 🙂
L’alberello c’è e le luci dell’anno scorso funzionano ancora. I termosifoni sono accesi, il Rocker compra adorabili minchiate da Tiger e prepara i concerti natalizi con gli allievi, la tazza di tisana è fissa di fianco al pc.
Sui regali, passo. Sono così indietro che in confronto a me il Pescara quest’anno vince lo scudetto.
Però, suvvia, è giusto il dieci di dicembre. Ho ancora quindici splendenti giorni davanti e qualche sorpresa in serbo per voi.
Quindi?
Quindi non posso star qui a ciarlare a lungo e vi presento subito lui, il burro di castagne.
Il burro di castagne è un’estasi culinaria a me sconosciuta fino ad una settimana fa.
Trattasi di americanata pura, di quelle che scovo nei miei eterni vagabondaggi sul web e che mi piacciono taaanto (vedi qui, americanata estiva e qui, americanata di mezza stagione).
Ci troviamo completamente stravaccati sul lato del comfort food.
Parliamo di quelle cose in cui si pucciano le dita e via, di quel barattolo che è essenziale avere in dispensa, perché non ti giudica, non fa domande, ma ti consola e basta, accarezzandoti il palato e abbracciando ogni tua singola papilla gustativa.
E poi, signori miei, la rapidità. Vogliamo proprio stare otto ore ai fornelli? Magari sì, ma anche no. La tristezza e la Grinchitudine ti assalgono quando meno te lo aspetti, bisogna farsi trovare preparati e fare in fretta.
Quindi il burro di castagne è quella cosa per cui voi cuocete delle castagne, le frullate insieme al miele, qualche cucchiaio di olio, vaniglia, un pizzico di sale et voilà. Io ho bollito le castagne secche, che sono comode e già sbucciate, ma nulla vi vieta di usare le castagne fresche, magari incidendole e cuocendole in forno per 30 minuti.
Buono, sano, già la prima cucchiaiata vi rimette in pace con il brusìo del mondo e vi sintonizza subito su Let it Snow. Da spalmare selvaggiamente e senza pietà.
Ingredienti per un barattolo da 300g:
250 g di castagne secche (o fresche, vedere su)
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
30 grammi di miele
i semi di una bacca di vaniglia
1 pizzico di sale abbondante
mezzo bicchiere di acqua di cottura delle castagne
Dopo averle lasciate in ammollo, bollire le castagne in abbondante acqua per almeno 30 minuti. Scolarle tenendo da parte mezzo bicchiere di acqua di cottura e lasciarle intiepidire. Togliere i semi alla bacca di vaniglia e mescolarli insieme all’olio evo in un contenitore dai bordi alti. Aggiungere anche l’acqua, il miele, il sale e le castagne. Ridurre tutto in crema con il frullatore ad immersione. Trasferire in un barattolo e conservare in frigorifero per una settimana (se riuscite a farlo durare 😉 )
Ahahahahhh, ti adoro!!! Mamma che ansia, sono giorni che mi sento dire "é quasi Natale"! Invidio quelle che stanno sfornando pandori alti 6 metri da metà novembre o quelle che riescono a postare una ricetta al giorno per fare il calendario dell'avvento^^
Ma parliamo un attimo di questo burro alle castagne! No dico, ma che buono deve essere??? Io dico che dopo questo burro il Natale può attendere!
Un bacione, L.
fantastico,burro di castagne mi mancava,grazie
adoro i tuoi post. ma sta libidine cos'è? 😉
Calendario dell'avvento??? Una ricetta al giorno??? Oppercarità, Pancettina mia, non ce la farò mai 😀 meno male che c'è il burro di castagne che ci tiene su…ho finito un barattolo in una giornata e mi sono un po' vergognata ahahah 🙂 baci grandi a voi e grazie della visita!
Paola, pure io l'ho scoperto da poco! Già ne sono dipendente ahahah 🙂 grazie mille e un abbraccio forte!
Io ti ho già dichiarato il mio ammmore in diverse sedi, ma lo ribadisco: ailoviù! Questa libidine è colpa degli americani che hanno la passione per i burri: di arachidi, di zucca, di mandorle…e io non resisto mica 🙂 vieni a spalmare con me?? Baci!
Io il Natale lo adoro e posto pure l'albero (ma è a fuoco, giuro!). Però, che se ne inizi a parlare prima di Halloween pare un po' troppo. In ogni caso, evviva il burro di castagne. E se non ci si vede prima di Natale, ci si vedrà dopo: ché l'importante è vedersi e pensarsi (tanto). Punto.
Muoro!!! Io ho un'amica che da giorni continua a dirmi che tra una settimana è Natale… Altro che ansia! L'albero l'ho fatto ma non so mica quando durerà con i teppisti che ho in casa! La foto me la sono risparmiata… Ma… CivediamoprimadiNatale??? ahahaha
Baci tesoro!