Eccomi qua.
Sì, sono proprio così: con i capelli che fanno quel che vogliono, le mani in un impasto e, quando la foto è stata scattata, stavo dicendo una di quelle cavolate che mi vengono benissimo, quasi come la pastafrolla.
Mi chiamo Marzia, ho 27 28 29 30 anni e sono una ladra professionista di ravioli dalla spianatoia da quando ne avevo 4. Sono nata in una grande casa di campagna, dove ho mangiato ciliegie appollaiata sui rami e raccolto le uova con la pancia all’aria, perché la maglietta era piegata all’insù e faceva da tasca: ce ne stavano almeno cinque, poi rifacevo il giro. Ho impastato polpette di terra e foglie in giardino e piano piano ho smesso, constatando che quelle vere, in cucina, avevano tutto un altro fascino. Ho imparato a cucinare dalle donne della mia famiglia: le nonne che custodivano i segreti del carpione e della faraona, la mamma che fa quella crostata inimitabile senza pesare un solo ingrediente, mia sorella, assaggiatrice ufficiale e severissima.
Inseguendo la passione per il cinema e la fotografia sono arrivata in città, ma alla prima frittata mi sono accorta che non sarei mai stata capace di comprare il prezzemolo al supermercato.
Così ho iniziato i miei compromessi naturali: tante piante aromatiche sul davanzale, la pasta madre nel frigo, l’olio di iperico nel mobiletto del bagno, le uova vagabonde, avvolte nel canovaccio e trasportate in treno da casacasa a Torino.
Qui troverai prima di tutto righe e storie commestibili un po’ scanzonate (ma tutte verissime, giuro!).
Poi la mia cucina naturale, fatta di poche, ma solide certezze: seguo sempre la stagionalità di frutta e verdura, scelgo gli ingredienti più intatti e integrali che ci siano e sono una rompipalle ho una predilizione per il fatto in casa, che dalla cucina straborda in tutto il resto.
Infine…tutto il resto: la cosmesi naturale, gli ecodetersivi, i corsi per mettere le mani in pasta insieme (sì, arrivano prestissimo!)
Insomma, Coffee&Mattarello è il tentativo testardo di vivere in modo naturale in città.
Si parte ridendo, perché qui è vietato prendersi troppo sul serio;
si continua mettendo le mani in pasta, creando ricette ed ECOcose profumate;
si finisce ad amare e a coltivare la felicità, anche nella furia metropolitana.
Ridi, impasta, ama. Qui non serve altro 🙂
Quindi? Un bel respiro, allaccia il grembiule e tira su le maniche: si comincia.