Caro maggio,
sei passato di qui come le auto di Fast & Furious e non ho nemmeno capito tanto bene chi avevi a bordo. No, non sei così tamarro, non preoccuparti. Però avresti potuto rallentare un attimo e farti godere un po’. Io son qui che impasto crackers e tu sei già praticamente scappato via, manco il tempo di offrirtene uno.
Mentre impastavo, scrivevo mentalmente la mia lettera a questo mese di temporali, frenesia bellissima e fretta di vivere. A maggio Torino si risveglia in maniche corte e impazzita e io cerco di starle dietro e di ascoltare, assorbire, trattenere qualcosa per me ma poi rilasciare tutto fuori, proprio come la più gialla delle spugne.
Mentre versavo i semi insieme alla farina, tutto era chiaro: ognuno di quei piccolissimi granelli un progetto, un’idea, uno dei piccoli deliri che coltivo selvaggiamente e torno a trovare ogni tanto, per vedere quello che sboccia prima per poi affezionarmi, inevitabilmente, a quello più lento e difficile.
Mentre tiravo l’impasto e lo tagliavo a cerchi, pensavo al corso base di degustazione base del tè, ruvido e intatto. A come ho incontrato Rosalia per caso, in un pomeriggio freddo e alla prima tazza che abbiamo condiviso. Pensavo che certe cose devono avere per forza una forma tondeggiante, devono fare giri immensi per poi trovarsi e incastrarsi. Aspettiamo settembre per rifarlo e, nel frattempo, parliamo di salmoni e mongolfiere, di carta e di noi.
Poi è stata la volta di tritare i capperi con la scorza del limone e il timo. I limoni e i capperi hanno viaggiato in modi diversi dalla Sicilia fino alla mansardina qui a Torino. I capperi li ho messi in valigia, qualche mese fa e sono nel frigo, verdissimi e profumati. Mi hanno confidato che stanno meglio se li faccio ballare scuotendo il barattolo ogni tanto e dovreste sentire che suono bello che fanno, insieme al sale grosso.
I limoni, invece, hanno il fascino e la pelle ruvida di chi ha viaggiato in terza classe in uno scatolone enorme e in compagnia di tantissime arance rosse e pensieri colorati dall’Isola. C’era anche un enorme temperaverdure, sappiatelo e preparatevi per le prossime ricette 😀
Al momento di spacchettare il salmone, invece, ho pensato a me, a come ho imparato in questi anni ad assomigliare un po’ a quelle ragazze di città, dritte e sicure, che sembrano sempre sapere esattamente dove vanno e perché.
In questi giorni ho frequentato assiduamente l’Ikea a caccia di ciotole, piatti, bicchieri, alzatine, posate e tutte le altre scenografie di cibo che vi vengono in mente. Sto scattando il mio primo, primissimo catalogo fotografico, che sa di cioccolato (sì, l’indice destro mi trema un sacco!) e avreste dovuto vedere la faccia del ragazzo alla cassa, quando ho pagato e poi gli sono ricapitata davanti altre due volte nel giro di venti minuti: “Ehm…avevo dimenticato un pezzo…forse due.”
Con due borse sulle spalle e una a mano, forse non avrei dovuto farmi tentare dal salmone formato XXL. Ma era lì, bellissimo, rosa e sottovuoto, che ammiccava alla mia precedente vita da orso Grizzly.
Così, ho ceduto a ben due pacchi, uno per me e uno per casacasa, elegantemente ficcati sotto il braccio e trasportati così in metropolitana. E va bene, non ci assomiglio un cavolo alle ragazze di città. Loro hanno perfino il chihuahua in borsa, io il salmone affumicato incastrato tra le costole e il gomito 🙂
CRACKERS DI SEGALE AI SEMI
CON SALMONE E CREMA AI CAPPERI
Per i crackers (circa 50)
200 g di farina di segale
100 g di farina integrale
100 g di semi misti tostati (nel mio mix ci sono: semi di lino, semi di girasole e semi di zucca)
200 g di acqua
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale
Per la crema di capperi:
1 cucchiaio abbondante di capperi dissalati
250 g di ricotta
tre rametti di timo
un pezzo di scorza di limone
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
pepe nero
100 g di salmone affumicato
In una ciotola capiente miscelare le farine e i semi. Aggiungere l’olio e l’acqua e impastare fino ad ottenere un impasto morbido. Lasciarlo riposare per circa 20 minuti a temperatura ambiente, riscaldando nel frattempo il forno a 200°. Trascorso il tempo del riposo, tirare una sfoglia sottile con il mattarello e tagliare i crackers della forma desiderata. Disporli su una teglia coperta di carta da forno e spennellarli con dell’olio extravergine d’oliva. Cuocere per 15 minuti o qualche minuto in più fino a doratura e proseguire con il resto dell’impasto.
Per la crema di capperi, tritare i capperi con il timo e la scorza del limone. Amalgamarli insieme alla ricotta, con l’olio e il pepe nero.
Spalmare i cracker con un velo di crema, aggiungere un pezzetto di salmone affumicato e decorare con rametti di timo.
Hanno il profumo delle cose semplici e vere, come te e il tuo salmone nella borsa. Dopotutto, mica dobbiamo essere tutte ragazze di città… 🙂
P.S. Un catalogo? WOW! Dobbiamo vederci e raccontarci tutto prima di subito!
La settimana scorsa ho messo i capperi sul salmone, un condimento in extremis perché era tardi e avevamo fame, ma qui si dice che ho fatto bene! E anche i cracker mi piacciono molto, quindi mi segno tutto 🙂
Hai fatto benissimo, Elle! 🙂 sono felice che ti sia piaciuta la ricetta…preparare i crackers in casa è una soddisfazione grandissima 😀 ti abbraccio!