Ho trovato un nuovo posto da dove spiare l’umanità.
Oltre al 13, alle sale d’aspetto, alle piazze e ai bar, c’è un luogo pienopieno di bizzarrie umane.
Dove, dite?
L’Apple Store, via Roma 82.
È un’esperienza alienante e sociologicamente interessantissima.
Un piede oltre il portone e siete nel bianco mondo di Apple, attorniati da mele mangiate, e tutte – TUTTE! – le persone intorno a voi stanno guardando un display. Tutte, meno uno: l’irsuto omino al centro della stanza, che vi sorride da dentro la barba. Lui sa e risolve tutto e ogni persona che entra e chiede qualcosa ad un commesso qualsiasi, viene reinderizzato da Lui. Un Cristo della mela, via. Lui si presenta, ti stringe la mano e ti chiede come ti chiami e cosa desideri. Ti viene quasi voglia di confessarti, ma poi ritratti e spieghi semplicemente che vuoi acquistare o avere informazioni o riparare qualcosa. Lui prende appunti sull’I-pad e ti mette in lista, senza mai smettere di mostrarti i denti. Nel frattempo ti invita ad ingannare il tempo e lì si parte con l’indice indemoniato.
C’è davvero di tutto: il bimbo che nemmeno parla e in braccio alla mamma smanetta come un nerd di prima categoria, l’attempato signore che, per vedere dove pigiare, sfiora col naso lo schermo del tablet, le ragazzine che si fanno le foto con la fotocamera frontale dell’I-phone, quello con le scarpe lucide e la ventiquattrore in pelle che si accanisce con Angry Birds.
Oltre al 13, alle sale d’aspetto, alle piazze e ai bar, c’è un luogo pienopieno di bizzarrie umane.
Dove, dite?
L’Apple Store, via Roma 82.
È un’esperienza alienante e sociologicamente interessantissima.
Un piede oltre il portone e siete nel bianco mondo di Apple, attorniati da mele mangiate, e tutte – TUTTE! – le persone intorno a voi stanno guardando un display. Tutte, meno uno: l’irsuto omino al centro della stanza, che vi sorride da dentro la barba. Lui sa e risolve tutto e ogni persona che entra e chiede qualcosa ad un commesso qualsiasi, viene reinderizzato da Lui. Un Cristo della mela, via. Lui si presenta, ti stringe la mano e ti chiede come ti chiami e cosa desideri. Ti viene quasi voglia di confessarti, ma poi ritratti e spieghi semplicemente che vuoi acquistare o avere informazioni o riparare qualcosa. Lui prende appunti sull’I-pad e ti mette in lista, senza mai smettere di mostrarti i denti. Nel frattempo ti invita ad ingannare il tempo e lì si parte con l’indice indemoniato.
C’è davvero di tutto: il bimbo che nemmeno parla e in braccio alla mamma smanetta come un nerd di prima categoria, l’attempato signore che, per vedere dove pigiare, sfiora col naso lo schermo del tablet, le ragazzine che si fanno le foto con la fotocamera frontale dell’I-phone, quello con le scarpe lucide e la ventiquattrore in pelle che si accanisce con Angry Birds.
Poi si materializza un nuovo commesso, sempre barbuto, che sorride e ti stringe la mano. Sa il tuo nome (a i u t o ) e ti invita a seguirlo al piano superiore, che è organizzato con scrivanie e sgabelli: la copia figa di un’aula di scuola superiore.
Qui i commessi con maglietta melata si mettono lì e ascoltano tutti, ma proprio tutti i tuoi dubbi. La madama con lo smalto arancione, ad esempio, è disperata perché non sa mettere il maiuscolo e il signore vorrebbe cancellare una mail, ma non sa bene dove cliccare.
Poi c’è quella con il microfono, tipo sessione di aerobica, che fa lezione a un gruppetto di novizi. Li guardi e senti che tra qualche minuto inizieranno a saltellare sul posto. Invece non succede, ma lei, quando finisce, dice di essere veramente felice di averli avuti lì e stringe le mani a tutti, uno per uno.
Poi c’è quella con il microfono, tipo sessione di aerobica, che fa lezione a un gruppetto di novizi. Li guardi e senti che tra qualche minuto inizieranno a saltellare sul posto. Invece non succede, ma lei, quando finisce, dice di essere veramente felice di averli avuti lì e stringe le mani a tutti, uno per uno.
Nel frattempo torna il tuo commesso, che incassa quanto gli devi, ma stavolta è in compagnia e ti affida a un suo collega, ovviamente dotato di barba.
Il nuovo arrivato ti stringe la mano più a lungo di tutti gli altri mentre dice: “complimenti vivissimi per il tuo acquisto!”. Tu inizi a sentirti un perfetto idiota e non puoi fare a meno di sorridere in risposta, mentre realizzi che, forse, da quando sei entrato è iniziata a spuntare la barba pure sulle tue guance e per quando uscirai assomiglierai a Karl Marx.
Il nuovo arrivato ti stringe la mano più a lungo di tutti gli altri mentre dice: “complimenti vivissimi per il tuo acquisto!”. Tu inizi a sentirti un perfetto idiota e non puoi fare a meno di sorridere in risposta, mentre realizzi che, forse, da quando sei entrato è iniziata a spuntare la barba pure sulle tue guance e per quando uscirai assomiglierai a Karl Marx.
Il commesso più recente è anche quello più entusiasta e ti fa sedere mentre ti dice di aprire il pacchetto, di togliere il cellophane come se non avessi appena sborsato centinaia di euro, ma quello fosse un regalo che ti fa lui, lì, sul momento.
Si prende l’incarto indietro e ti mostra il pulsante di accensione.
La procedura è guidata, ma lui guida la procedura guidata. E mentre siete lì persi nel display, intorno è tutto è luminoso, bianco e sorridente, un’asettico atomo del mondo.
In tutte le facce dell’Apple Store ho visto quel bisogno lì, bisogno di bianco, di certezze, di qualcuno che si siede accanto per spiegarti qualcosa. La sensazione di essere entrati in un club per pochi eletti, dove niente rompe le certezze o i denti bianchi incastonati nelle barbe. Torino, fuori, potrebbe anche essere travolta da un tornado, scrollata da un terremoto, affogata dal diluvio o risucchiata da uno scuro turbine dantesco, e all’Apple Store nessuno si scomporrebbe. Rimarebbero lì a mostrarti il tuo nuovo acquisto, il tuo grandioso acquisto, ti stringerebbero la mano, fingerebbero che tutto è bianco e perfetto.
Così, oggi ho chiesto al Rocker: “Cosa ti fa venire in mente la crostata?”
“La quiete dopo la tempesta”, mi dice lui, con le dita che salgono e scendono sulle corde. Appunto 🙂
“La quiete dopo la tempesta”, mi dice lui, con le dita che salgono e scendono sulle corde. Appunto 🙂
PS: sappiate che lei è la mia crostata preferita, quella con cui mi confido e che cura tutto.
CROSTATA SEMINTEGRALE
ALL’OLIO DI RISO
Ingredienti (per uno stampo di 26 cm):
140 g di farina integrale
140 g di farina 00
2 tuorli + 1 uovo intero
buccia di un limone naturale
70 g di olio di riso
150 g di zucchero di canna
un cucchiaino colmo di lievito per dolci
un vasetto di marmellata di albicocche
In una ciotola capiente, unire i tuorli e l’uovo intero con lo zucchero e la buccia di limone.
Con una forchetta amalgamare bene il tutto e unire l’olio a filo, continuando a mescolare.
Aggiungere le farine setacciate con il lievito e lavorare la frolla prima con la forchetta e poi con le mani, ma non troppo a lungo, solo fino a formare un impasto compatto e morbido.
Ungere e infarinare la teglia. Dare una prima stesura grossolana con il mattarello, aiutandosi con pochissima farina. Dopodiché, trasferire la frolla nella teglia e stenderla con le mani, togliendo l’eccesso.
Stendere la pasta frolla avanzata su un foglio di carta forno in un rettangolo lungo e stretto, da riporre in freezer per qualche minuto.
Nel frattempo, cospargere la frolla di marmellata (qui non fate economie, mi raccomando!) e accendere il forno. Riprendete l’eccesso di pasta che avevate riposto in freezer e tagliate 6/8 strisce, che andrete a intersecare sulla marmellata. Ripiegate su se stesso il bordo esterno e infornate in forno già caldo a 180° per circa 35-40 minuti, finché i bordi non saranno ben coloriti. Più passano i giorni, più diventa buona.
Commenta:
ottima, mi piace penso che diventerà anche la mia, intanto la copio sul pc, a presto
splendidosa! .. sì, anche la tua interpretazione dell'apple store (incredibile, non ci ho mai riflettuto su, ma è proprio un turbine iperrealistico di tecnologia e finzione!), ma di più Mrs Crostata! la mia preferita è ai lamponi, ma non disdegno assolutamente di prenderne una fetta della tua, magari quella con la crosta un po' più bruciacchiatella :)) baciotti
Geniale sia come scrivi le tue"avventure",sia come presenti le tue deliziose ricette;grazie Marzia
Sei splendidamente super speciale ,le tue ricette e i tuoi consigli li trovo semplicemente deliziosi.MAV
Bella da guardare e buona da mangiare da soli e in compagnia..
Mav
Il mio post preferito in assoluto sia per la ricetta (conosci la mia passione per le crostate) sia per la tua scrittura brillante brava 🙂
Fra
Questa devo provarla assolutamente!!!
Complimenti…
A presto 🙂
Grazie, Paola! E benvenutissima su queste pagine 🙂 se la provi, fammi sapere! A prestissimo! 🙂
Pataaaaaaaa!!…mannaggia, voglio sempre scriverti e in questi giorni sono sommersa tra esami e lavoro. Come state? Ho pensato alla tua tecnologissima dolce metà mentre inviavo il post ahahah
Condivido, coi lamponi è fenomenale…e i mirtilli? Mi ricorderò di bruciacchiartela quando verrai a mangiarne una fettona da me 🙂 vi stringo forte forte!
Mav sempre più tecnologica…e esagerata coi complimenti! Grazie mille! Un bacione grande e a presto…ma quando ce la fai una videochiamata? 😉
Questa proprio non me l'aspettavo…ciao, Sorellina! Eccome se la conosco: siamo crostatedipendenti! Grazie e un bacione, mi manchiiiiii…riusciremo mai a vederci?? Urge weekend in quartetto 🙂 bacione!
Grazie! Se la provi voglio una recensione dettagliata 😀 …facciamo uno scambio? Una fetta per un muffin muesli e pere! 😉 a presto e un abbraccio!
Ma quale esagerata!!!!!!!Scrivo quel che penso e tutto ciò' che penso e' vero,piuttosto spero che tu continui questo tuo lavoro che e' molto impegnativo ma le tue ricette sanno di amore e passione .Ciao.Mav
sempre più brava e sempre più bello il tuo blog!
sta frolla è da provare!
un abbraccio
Terry
Da tempo cercavo una ricetta senza burro nella frolla.
La voglio provare.
Sono anche io di Torino, a me l'apple store genera un profondo senso di claustrofobia.
Adoro il tuo blog, ho pubblicato sul mio blog la tua ricetta delle barrette( naturalmente citandoti come fonte).
Godiamoci la giornata di sole a Torino.
Simona
Mi piace la crostata,la faccio quanto prima e l'agguantero'cosi' come fa quella bocca che si intravede.Mi piace il tuo blog, anzi lo consigliero'. Ciao. Maria
Terryyyy bella!! Da quanto tempo non ci sentivamo, è bellissimo trovarti qui 🙂 io a volte passo da te in silenzio, col passo del gatto, e sbircio 😉 ti abbraccio stretta stretta, in modo da non perderti! 🙂
Simona, ciao 🙂 ahahah diciamo che …se ci dovessimo incontrare in giro a Torino, di sicuro non sarà all'Apple Store 😉 come mio solito, da buona disorganizzata, mi ero persa le barrette…grazie! Sono felice siano piaciute a te e al "bimbo grande", posso ripostare il tuo esperimento sulla pagina facebook di C&M?? (A proposito, ti trovo su facebook?) Un forte abbraccio, a presto!
🙂 grazie!