Beh?Ufficialmente fuori è gennaio. Voglio dire, stamattina tutto era coperto di neve, ma N-E-V-E vera. Bianca, poltigliosa, ghiacciata. Proprio lei, insomma. Poi, sul pomeriggio, ci siamo ridimensionati: vien giù un amabile diluvio 🙂
Quindi, metereologicamente parlando, non sono mica così in ritardo…giusto?! 😀
E va beeene, non è vero e la smetto. Welcome, marzo. Che non è che si sia impegnato granché con le prime impressioni: più che “pazzerello”, mi pare proprio andato. Sciupà. Fuori come un balcone. Uno si aspetta un po’ di tepore e lui bam!, parte con la bufera.
Giri di stagione a parte, ci sono cose che rimangono beatamente le stesse.
Prendete la sottoscritta 🙂
Sono sempre la disorganizzata cronica – caso a qualcuno fosse sfuggito! – che conoscete. Quella che dimentica le chiavi, la lista della spesa, il cellulare e, quando proprio si impegna, le viene bene anche scordare l’arrosto sul fuoco.
Quella che non molla la sciarpa fino a luglio, che ha il senso dell’orientamento di un frigorifero, che non sa nuotare.
Quella che col burro non c’è proprio simpatia, quella che cuocerebbe in forno l’inverosimile e che non riesce a trovare un cibo cui rinunciare all’assaggio a priori (non credete a chi vi dice il contrario, è una malattia inguaribilisssssima).
Insomma: l’essenza, che piaccia o meno, è lì ben ostinata.
Ma se è vero che sono i cambiamenti a rendere tutto così difficile e meraviglioso allo stesso tempo, beh direi che in questi mesi non ne sono mancati 🙂 Prima di tutto, la location: Coffee&Mattarello sposta la sua cucina in quel di Torino.
Proprio quella Torino là che “non era il mio posto”, lo è diventato da quest’autunno.
Per essere più vicina all’università e per riuscire meglio a continuare a fare quello che avrei deciso di fare: catturare facce, posti, gesti, tutto quello che c’è lì fuori attraverso una videocamera. Filmare, con tutte le instabili certezze che ci barcollano intorno.
Ovviamente mi sto attrezzando: la fornitura di piante aromatiche e qualche verdura sul balcone, appena marzo decide che la primavera è arrivata, è d’obbligo. Fosse stato per me, mi sarei portata dietro almeno un paio di galline, visto che la mucca non ci stava 🙂 e, sì, anche un po’ di silenzio, di odore di terra e di alberi non abbracciati all’asfalto.
Però Torino sa il fatto suo e scopre miei metropolitani inediti 🙂 Per esempio, contare quasi con esattezza quanto ci vorrà per arrivare in centro. O utilizzare i controviali per non andare contromano. O fare shopping in centri commerciali grandi quanto un mezzo paese 🙂
Vi basti sapere che il Senior, il mio papà, ancora non ce l’ha fatta a venire a vedere dove si era sistemata la sua rompiscatole preferita. Non che gliel’abbia mai chiesto, lo conosco bene. La città gli fa venire l’urticaria, inizia a star male almeno una settimana prima.
La Senior invece se l’è cavata bene. Le manca l’esperienza della metropolitana (“Oh per carità!Andar lì sotto terra…nonono!”) , ma col bus è stata perfetta e il trasferimento l’ha anche un po’ emozionata 🙂
Nel frattempo io ho imparato che, per quante cose porti via con un trasloco, non sono mai abbastanza…o forse c’entra qualcosa la mia disorganizzazione?? 😉 In entrambi i casi, ho perso il conto degli scatoloni che hanno sostato in questo eeeenorme monolocale torinese. Che poi ho sentito ‘mio’ da subito. Scorrevo con lo sguardo il tavolo solido, legno chiaro, Il frigo nell’angolo sinistro, il lavello, il f… -.-‘ il forno!!!!MANCA IL FORNO!!AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRGGGGGHHHHHH, moriremo tutti!!Niente forno. Avete presente??Io ci infilo anche le bistecche ai ferri!Passato l’attimo di smarrimento con annessa disperazione…di corsa al negozio di elettrodomestici 🙂 Tolto l’imballaggio e piazzato. Un forno. Adesso sì che è quasi casa. Quasi, perché per sentirsi davvero a casa manca un elemento fondamentale: l’odore di pane.
E così sono venuti fuori questi grissini senza lievitazione (e di conseguenza senza lievito di birra, che mi ero scordata di comprare!). Friabilissimi, si impastano e si infornano: estremamente rapidi e versatili. Infatti, questa è la versione base, ma l’impasto si può arricchire con rosmarino od olive, oppure cospargere di semi di papavero o di sesamo…insomma, ci si può fare un po’ di tutto. Ho usato questo lievito per torte salate, che proviene dalle spedizioni al NaturaSì, ma penso che il più noto Pizzaiolo del supermercato (forse un po’ meno naturale, ma più reperibile) funzioni altrettanto bene…
GRISSINI SENZA LIEVITAZIONE
Ingredienti (per circa 30 pezzi)
250 g di farina 0 o Manitoba
125 g di acqua a temperatura ambiente
20 g di olio extravergine d’oliva
2 g di sale
9-10 g di lievito per torte salate
Disporre sulla spianatoia la farina a fontana setacciata con il lievito. Unire in un recipiente l’acqua, l’olio e il sale e con questo liquido impastare fino ad ottenere un panetto omogeneo. Stendere la pasta a un altezza di circa 2 mm, tagliare tanti bastoncini e infornare in forno già caldo a 190° fino a quando non saranno coloriti. Una volta raffreddati, si possono conservare in freezer: mantengono sapore e fragranza una volta scongelati.
Commenta:
sei sempre la mia nipotina preferita, con tutte le tue deliziose pazzie e visto che hai in programma di organizzare il tuo minimegaorto in balcone ti regalo io una chicca…trova un angolo ben assolato, anche se conosco bene il clima offuscato che aleggia purtroppo anche in estate, e un bel vaso grande. Da qui puoi partire con la tua semina dei deliziosi bulbi dei topinambur.
Io intanto prendo nota dei tuoi grissini, hai ben ragione cara mia, non è casa senza profumo di pane e senza forno!!!
Non sei in ritardo…. non sei mai in ritardo! per quanto mi riguarda sei sempre puntuale 😉 i tuoi raggi di sole portano la primavera anche nelle giornate più uggiose.
Sbaglio o anche la tua "cucina" ha subito un piccolo cambiamento? MI piace!!!
Ti abbraccio tesoro, un bacio gigante ^___^
Bentornata!!!
popeyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa eddaje…di nuovo tra noi!!!aò sto trasloco te lo vengo a finì io se vuol dire vederti prima!!!vabbé a noi ci piaci con tutte quelle cose che hai scritto con la sciarpa fino a luglio e perché no fino ad agosto mentre dimentichi la lista della spesa e tutto il resto, l'importante popeya che non dimentichi il blog!!!
penso di averti già scritto sta cosa ma mi ripeterò…in bocca a lupo per la tua nuova vita, all'inizio sarà caos ma rientrare a casa e sentire l'odore del pane rende tutto più rassicurante e l'energia la sentirai nascere dentro.kiss
p.s. ma la cartolina da parigi l'hai ricevuta???
caruccia!! mica lo sapevo che ti sei trasferita in città! beh non è certo una grande mela, ma per una che è cresciuta lontano dal cemento, fra fieno e neve, almeno un piccola albicocca la nostra Turin può essere considerata, o no?! stai per vivere la tua vita senza più appigli, ti invidio tanto.. io, che pure mi sono trasferita (ma a 2 km da casa..), ancora cerco la mia strada.. in un mondo che sembra capace solo di chiudere porte, con chiave e chiavistello.. ma intanto, CUCINO! un baciotto
Bimbaaaaaaaaaaaaaa ^_^ Quando ti ho vista da me quasi non ci credevo! Bello bello bello rileggerti di nuovo, la tua carica e la tua simpatia non si smentiscono mai, nemmeno in quel di Torino :)) Casa senza forno?!?!?! Nooooooooooooooo, mai e poi mai. Mi sarei fiondata anch'io al primo negozio di elettrodomestici. E l'odore del pane arriverà conoscendoti arriverà presto. Intanto hai tamponato alla grande con questi speedy grissini sgranocchiosi che mi ispirano un sacco. Un bacione grande grande e in bocca al lupo per la nuova avventura
P.S. condivido lo stesso orientamento di un frigorifero :))
Belli questi grissini , da fare !
ciao felice giorno
…Zia bella, ti chiederò moooltissimi consigli appena partirò con l'orto! 🙂 chissà se il mio 'pollice nero' farà miracoli…ti abbraccio forte forte 🙂
Popeyaaaaaaaaaaa ma ciao…ahah le nostre sciarpe sono immancabili!Mi sto ambientando per bene e l'odore del pane aiuta…ma certo che l'ho ricevuta, è qui beata sul frigo!!Ti ho scritto una mail per ringraziarti…non ti è arrivata???!!Ma tu sei faccialibrata, tesò? Baciiiii grandi
…ihih mi ha fatto ridere l' "albicocca"! 🙂 Non smettere di cercare quella strada a modo tuo…quando la troverai saprai esattamente che è lei, pronta ad aspettarti!E poi, sì, CUCINA!Perché io adoro il tuo modo di 'sentire' e vedere la cucina :)un abbraccione!
Calimera mia, ero sicura avresti capito il mio dramma da forno! 🙂 Per fortuna tutto risolto, sono così felice di rileggerti!Crepiii sto lupaccio e un bacione immenso 🙂
Grazie, Stefania 🙂 sempre gentilissima, felice giorno a te…e un abbraccio! 🙂