Sarà che ho ancora “The Lone Ranger” fresco di visione e il mio tifo sfrenato per i Nativi Americani non conosce pace. Saranno i dialoghi da film americano farciti di retorica, ma eroici. Mettiamoci pure Johnny Depp, và, che fa sempre piacere.
Fatto sta che ieri per poco davvero non “infilavo la maschera” e improvvisavo un discorso hollywoodiano a pugni alzati in cima ad una pila di…di? Beh, avrei avuto l’imbarazzo della scelta, dato che ero al supermercato. Che di eroico ha proprio poco, per carità 🙂
Ma in questi tempi di ideali scarni e maciullati, io impugno l’arma dell’etichettomania e con circospezione vado a caccia di etichette senza robe strane scritte.
Senza E104, E227, E304 Echipiùnehapiùnemetta.
Senza aspartame, maltitolo e affini.
Senza coloranti o aromi sintetici.
Senza robe chimiche aggiunte che allontanano il cibo dalla sua stessa essenza. Senza nessuna schifezza o, perlomeno, senza che ce ne siano troppe.
Metteteci l’aria condizionata sparata a -18 che incricca collo e cervello e vedrete che la missione si fa più ardua 🙂 Più che una lista di ingredienti a volte sul retro dei prodotti ci si trova davanti a vere e proprie tavole periodiche da decifrare.
E mi viene una malinconia strana, che parte dal fondo dello stomaco e arriva alla testa…possibile che sia tutto così sporco, inquinato e malsano? Poi penso agli oleoliti di calendula e iperico che scuoto ogni mattina, prima di farli risvegliare al sole, e distendo i nervi. Forse sì, è tutto così sporco, inquinato e malsano. Ma ci sono ancora angoli intatti, autentici. Qualcuno fuori, altri dentro di noi. C’è ancora aria buona, odore di pioggia e terra umida, germogli e cibo sano che rappresenta l’energia vitale.
Quindi oggi ricetta essenziale e, soprattutto, che sa di pulito e buono: pochi ingredienti, senza un grammo di chimica (aggiornamento, perché i chimici mi hanno bacchettato: l’idea era senza un grammo di chimica artificiale, senza coloranti, aromi sintetici e quant’altro!) 🙂
Avete mai letto il retro di un ghiacciolo industriale? Provateci. L’etichetta di questi homemade, invece, ve la regalo io: frutta a pezzi, succo di mela bio, acqua. Niente di più facile e naturale 🙂
FATTO IN CASA
Ingredienti per 4 ghiaccioli:
frutta a pezzi a piacere (per me pesche, uva, albicocche e susine)
mezzo bicchiere di succo di mela bio
mezzo bicchiere di acqua
Tagliare la frutta a pezzetti, distribuirla negli stampi da ghiacciolo (in alternativa potete usare bicchieri di plastica o stampi per muffin in silicone). Miscelare acqua e succo di mela e aggiungerli fino a riempire lo stampo. Lasciare in freezer per una notte. Per sformarli meglio, immergerli in acqua tiepida.
Sono bellissimi, così colorati *_* Proverò a farli anche io, devo comprare solo gli stampi!
Mi sono unita ai tuoi fan se ti va passa da me ^_^
Marzia, che cariniiiiiii!
Oltre ad essere supernatural sono invitantissimi! Sanno d'estate e di mare 🙂
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Manco per un po' (un po' "molto", visto che ho un po' di post da recuperare ^_^) e guarda che mi combini. Un nuovo layout stupendo…non che quello di prima non mi piacesse, eh, ma anche questo mi piace tantissimo :D!
Come questi ghiaccioli super colorati e salutari, di cui apprezzo moltissimo l'idea di usare il succo di mela al posto dello zucchero ^_^!
Piuttosto, ma quella barra in alto a sinistra a cosa si riferisce?
Freschissimi e soprattutto salutari. Li preparerò per i miei ragazzi.
Benvenuta, Francesca e grazie per essere passata di qui! 🙂 gli stampi li ho trovati al supermercato a pochi euro…vale la pena prenderli! 🙂 un abbraccio, a presto!
…mi serviva qualcosa anti afa e anti cemento torinese 🙂 scappo al mare la prossima settimana! Grazie Valentine, sono contenta ti siano piaciuti! Abbraccione 🙂
Satsukiiii mia bella! Ma bentornata…hai visto che ho modificato l'arredamento, qui? Esatto, con il succo di mela non c'è bisogno di nient'altro 🙂 la barra in alto è riferita a LeiFoodie, un progetto a cui ho deciso di partecipare…ti narro tutto in privato! Bacioniiii 🙂
Ale cara, grazie! Provali e poi mi fai sapere se li hanno apprezzati 🙂 un abbraccio!