Di come la penso sulla colazione, ormai sapete tutto. Le ho dedicato più di un’ode, svariate ricette, innumerevoli aggettivi qualificativi. Vi ho fracassato i cupcakes, lo so.
Io appartengo al team “caffèlatte+biscotti semper fidelis”, che fuori ci siano 30 gradi sopra o sotto lo zero.
Solo qui sull’Isola, come succede nelle migliori fughe, per una ventina di giorni l’anno tradisco il mio rito mattutino, sostituendolo con quello locale.
Granitaebrioche innanzitutto, senza prendere fiato, perché è un concetto unico.
Non esiste granita senza brioche e viceversa. Ché, scherziamo? Vietato anche fare come i milanesi in vacanza, che al bancone chiedono il cappuccino. Sacrilegio.
“‘A brioscia”, come la chiamano i vecchi del quartiere, si inzuppa solo ed esclusivamente nella granita e va giù che è un piacere.
Ma se siete di quelli che tifano per la colazione fatta in casa, con la canottiera stropicciata e il ciuffo ribelle, non potete farvi mancare il latte di mandorla.
Una ricetta antica, che ha quasi mille anni: la preparavano i monaci medievali nei monasteri.
Si beve freddo di frigorifero, ci si inzuppano i biscotti o il pane di pasta dura, quello con la mollica fitta fitta, che se per caso te ne scappa una pagnotta sul piede son dolori: “Perché l’altro pane si fa mollo, scrivilo!”
Il latte di mandorle di casa si chiama ‘A missione. Lo si pronuncia con tante “m” quante ve ne stanno nelle labbra: ‘A mmmmissione.
Non perché sia complicato o richieda qualche dose di santità, nonostante le origini pie.
Pare che il termine si debba alla lavorazione: le mandorle tritate vengono messe dentro una garza, che è ripetutamente imbevuta in una ciotola piena d’acqua.
Si imbeve e si strizza, così che si parla di “mungitura delle mandorle” oppure di minzione, in un italiano veracemente laico.
Questo devono aver pensato i siciliani, rendendo il tutto più pudico e innocente, da “minzione” a “missione”, (ri)mettendogli quel tocco di divino. In effetti tutto questo bianco fa un po’ paradiso.
Un’altra teoria meno colorita vuole che il nome derivi da “immersione”, successivamente contratto e sistemato perché “rs diventa doppia s e via…levamu u pensiero”.
Quel che è certo è che le mandorle VERE sono infinitamente più grandi, bianche e morbide…se solo si riesce ad aprire il guscio.
Questo è un latte di mandorla artigianale in tutto e per tutto, caparbiamente homemade: due pietre quadrate, un occhio alla mano destra e l’altro alla sinistra, per non schiacciarsi pollice e indice 🙂
Il più se n’è andato a colazione.
Poi un bicchiere a merenda.
E una tazzina dopo cena.
Rinfrescante, goloso, naturale…e se è vero che la vitamina E prende a bastonate i radicali liberi, tornerò a Torino ringiovanita, praticamente fanciulletta.
Magari con un paio di kg di mandorle in valigia: metti che in città venga voglia di fare colazione alternativa…
IL LATTE DI MANDORLA
FATTO IN CASA
Ingredienti:
150 g di mandorle
1 litro d’acqua
7-8 cucchiai di zucchero
buccia di limone o stecca di cannella (a piacere)
Se si usano le mandorle fresche, estrarle dal guscio e dare una leggera bollitura per togliere la pellicina esterna.
Tritarle e metterle al centro di un pezzo di tela ben pulito. Riempire un recipiente con l’acqua e immergere le mandorle, tirarle su e strizzare bene. Ripetere l’operazione fino a quando il liquido nel recipiente non sarà bianchissimo. Raffreddare in frigorifero.
A piacere è possibile aromatizzarlo con un pezzo di buccia di limone o di stecca di cannella, da tenere in infusione per circa 2 ore.
Servire ben fresco.
Più fatto in casa di così!!! Eccezionale, e chissà che sapore con quelle mandorle…mia nonna lo preparava sempre, al nostro arrivo in Calabria c'era sempre un bicchiere di latte di mandorla freddo ad aspettarci!
Bellissime immagini complimenti!!!
Buon Ferragosto dalle Pancette!
L.
Che meraviglia le mani scurite dal sole!! Per me il latte di mandorla vince contro granitaebrioche dieci a zero!! Ne berrei tanto, e ancora e ancora…ne vado proprio golosa…e questo, davvero homemade, mi incuriosisce tantissimo!!
ottimo,vado a rileggere per benino,un bacione e buon ferragosto
Anvedi LUI!!!!
Questo post è favoloso.
L'ho letto qui alle keys island e mi è venuta voglia di essere su quell'isola dove sei tu 🙂
Meravigliose le foto delle mani al lavoro, interessante la storia della "missione".
Ma quel cappellone nell'ultima foto lo conosci? ;)))
Bellissimo post pupetta!
Proveró anche io a mungere le mandorle, adoro il latte di mandorle! 🙂
Baci baci
Grazie, Pancette! Io ancora in casa non l'avevo mai fatto…esperienza bellissima 🙂 vado a vedere che mi combinate…un abbraccione!
…mmmh io per essere democratica farei prima granita e brioche e dopo il latte di mandorla! Ahahahah 😀 ciaoooo, Ale bella! Un abbraccione dei nostri 🙂
Grazie Paola! Spero tu abbia passato un ottimo ferragosto 🙂 bacioniiiiii
Ahahahah, hai visto, Popeya?? Un modello! Ahahah 🙂
Grazie, Ljuba! 🙂 Mmmmh non so chi sia 😀 Capelloni non ne frequento, sono tipacci 😉 😉 😉 ahahahah ti abbraccio!
…ci si deve dedicare un po' di tempo, ma ne vale la pena! E poi si può dire davvero 'homemade', come piace a noi 😀 un bacione eeenorme!