
Oppure: elogio delle coincidenze ironiche e azzeccate.
È andata – giuro – proprio così.
L’ultima volta che Alessio mi ha invitata a cena ho fatto una riunione privata con le mie occhiaie che facevano il solletico alle ginocchia e insieme abbiamo deciso che no, non ce la potevamo proprio fare. Il Rocker, in Isola ancora per poche ore, subito dopo mi chiama offesissimo e mi racconta che Fabio Cinti sarà a Torino “martedì sera, alla presentazione di un libro:
“L’ho visto ora…martedì, ma per un gioooorno, ma daiiii, ma…”
“Ma dov’è?”
“Non ho letto bene…tipo in una scuola…”
Tipoinunascuola starebbe per la celeberrima Holden, scuola di scrittura creativa presidiata da Alessandro Baricco, il luogo-sogno sacro e proibito della mia adolescenza, poi ridimensionato, razionalizzato, ma sempre ben presente. Uno di quei sogni a cui fai l’abitudine, come l’angolo spellato del mobile che non noti quasi più, ma quando ti ricapita sotto gli occhi ti viene voglia di dargli una carezza, con la punta di indice e medio.
Martedì, ha detto.
E andiamola a vedere, questa Holden. Oltre a lei c’è Fabio, un artista davvero di quelli che meritano e un tema forte, interessante: Le Cose Cambiano, un progetto pensato per gli adolescenti GLBT, che attraversano la fase più acuta della loro vita e della loro sessualità.
Ovviamente Alessio è subito eletto a mio accompagnatore ma prima mi faccio preparare cena: per le serate in città serve la giusta dose di energia 😉
Intanto torno a Torino da un weekend lungo e contorto, dove il tempo non decide mai di essere dalla mia parte e realizzo che, sì, martedì è proprio oggi.
E al martedì c’è un altro posto che mi aspetta, questo.
Penso agli ingredienti, alla voglia di leggerezza buona che sento, a questa stagione fredda, ma non troppo. E viene fuori un’insalata, magari col salmone che fa sempre figo e non impegna.
La preparo mentre inforno la torta da portare ad Ale, scatto e non faccio in tempo a scrivere, mi cambio al volo, arraffo la Canon e la teglia, mi precipito da lui. Come sempre ha preparato troppo e, come sempre, ci fa così bene stare a parlare che quasi non fermiamo i discorsi in tempo per le 21. La Holden, col buio, fa ancora più la splendida, gli scrittori sono felici e con gli occhi lucidi, Fabio è come i suoi pantaloni rossi: ironico e mai banale. Prima canta “L’antidoto”, poi svela “Take a walk on the wild side” e alla fine fa dare un giro diverso al sangue, con i nervi che si drizzano, quasi ad uscire dalla pelle per sentire meglio “Dicono di noi”, vestita di nuovo: voce e chitarra.
Esco da lì leggera, come mi succede sempre quando mi (ri)accorgo che, oggi e qui, quest’Italia sa ancora stupirmi, che l’abbruttimento culturale, politico, morale non ce la farà mai del tutto a prendersela finché ci saranno frange di resistenza belle e intense come questa.
Torno e mi dico che devo scriverne, in qualche modo. Poi riguardo le foto e penso alla ricetta: salmone, arancia, pepe verde,…finocchi. Mi viene da sorridere: l’eufemismo per eccellenza per indicare un omosessuale. Un appellativo idiota come tutti gli altri, che qui però posso girare a mio favore con un po’ di sana ironia, con il mio dentro che è uscito da stasera pulito, in tregua – una tregua provvisoria, ma tangibile – con quello che c’è fuori.
Sapete che vi dico stasera del finocchio? Che è un ortaggio che non passa inosservato, a partire da quell’aspetto un po’ punk e scanzonato. Ha un sapore solo suo, intensissimo e fresco, quasi dissetante. Oltre a rafforzare il sistema immunitario, è un ottimo disintossicante, perché ripulisce da ciò che non serve. Che si tratti di tossine dell’organismo umano, o di un altro tipo di tossine, quelle che inquinano la società.
Le ultime sono molto più numerose, stupide e pericolose e includono, fra gli altri, i conservatorismi ottusi, i falsi moralismi, i perbenismi borghesi, il rifiuto della metamorfosi e del mutamento. Ma Le Cose Cambiano, per fortuna 🙂
INSALATA DI FINOCCHI E SALMONE
AL PROFUMO DI ARANCIA E PEPE VERDE
Ingredienti per 4 persone
2 finocchi
200 g di salmone affumicato
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
il succo di un arancia
il succo di mezzo limone
pepe verde in grani
sale
Preparare il condimento: spremere l’arancia e il mezzo limone, unire l’olio, il sale e una quindicina di grani di pepe verde e lasciare riposare.
Lavare e tagliare sottilissimi i finocchi, tenendo anche un po’ di parte verde se presente. Tagliare a pezzetti il salmone e unirlo ai finocchi in un’insalatiera.
Condire e servire l’insalata fresca.
Fabio Cinti, “Dicono di noi”
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Solamente oggi ho letto questa pagina e mi compiaccio di ciò che scrivi(argomento omosessuale).Per quanto riguarda l'ortaggio,l'insalata di finocchi è ottima,non l'avevo mai unita al salmone.Ottima idea.Maria
Rispecchia la realtà la canzone di Fabio Cinti;la ricetta è azzeccata Brava.Giovanna