Il cielo su Torino continua ad essere inquieto ed io, imperterrita, rifiuto le scarpe chiuse e i giubottoni, anche se il naso cola e la gola non è proprio in formissima 🙂
Venti maggio, prime lezioni di specialistica finite e io aspetto.
Un aspettare attivo, sia chiaro, non di quelli stanchi, che sono come firmare una resa. A star fermi viene la muffa e così mi muovo, sempre con gli altri miei due occhi dietro, fotografo, infilo la realtà che passa in un video, semino. Poi aspetto i venti tiepidi con la fronte rivolta a sud e, certe sere, mi chiedo a quanto la vendano, la felicità . A che prezzi in termini di nervi, di nottatacce da poco sonno, di stomaci ribaltati, di corse e tram che non arrivano per tempo e borse pesanti, occhi pesanti, testa pesante. Ma respiro e mi rendo conto che sono disposta a pagarla tutta, senza dilazionarla manco un po’.
Ci sono sterzate brusche in certe vite, che ti lasciano con qualche distorsione, ma sono cambi di rotta salutari. Come quando inizi una qualsiasi attività fisica e l’acido lattico si impossessa dei tuoi muscoli, lasciandoli indolenziti. Un po’ di male che fa un gran bene, insomma 🙂
So perfettamente che non avrei resistito per una giornata lavorativa intera, sotto la luce di un neon e davanti ad un pc a controllare qualche conto. E pensare che ho investito cinque anni di scuole superiori a capire (anche) come funziona la partita doppia e tutte le tasse arzigogolute e i bilanci e i ricavi meno i costi. Poi c’era l’ora di italiano e finivo per scordare tutto, capite? Arrivava Baudelaire. O Dante, che era fuori dal suo tempo, proiettato in avanti. O Parini, che prendeva in giro i nobili. O Leopardi ed il suo tedio, che era il mio. O Kafka, Pirandello, Fitzgerald, Joyce. Mi hanno sempre fregato, tutti questi qui.
La mia sterzata gliela devo e anche quella felicità strana da anima indolenzita, ma leggera, a fine giornata. Amo sempre quello che faccio. Anche quando rincorro i compensi, quando mi chiedo dove mi porterà e se mi porterà mai da qualche parte, anche quando gli occhi mi bruciano davanti ad un programma di montaggio. Anche quando schiaccio il naso sulla vetrina di Marvin in Via Lagrange per leggere i prezzi delle videocamere e decido che la mia piccola Sony farà ancora mooolta strada insieme a me 🙂
È uno di quegli amori incondizionati, ciechi e un po’ folli.
Le volte in cui mi ci incazzo un po’ di più, però finisco per chiedermi davvero se non era meglio stare in ufficio a far conti, portare a casa un fisso striminzito al mese, ma fisso.
Beh, l’avete capito: il cielo su Torino è inquieto sì, piuttosto inquieto. Grigio e un po’ stropicciato, ma fa una luce straordinaria. Di quelle che abbagliano. Se ne frega del fatto che sia maggio e non fa quello che le stagioni gli imporrebbero di fare.
Da qui sotto, guardo i volti torvi, le imprecazioni di quelli senza ombrello e un po’ mi viene da ridere scuotendo la testa, aspettando che si decida e cercando di rabbonirlo con insalate che sanno di primavera 🙂
Questa è perfetta da portarsi dietro al lavoro, usando i Cannellini rigorosamente sotto vetro (la latta no, VIETATA!), se proprio si è di corsissima 🙂
INSALATA DI SPINACI, FAGIOLI CANNELLINI
E PROSCIUTTO CRUDO
Ingredienti per 2 persone:
300 g di spinaci novelli
2 fette di prosciutto crudo tagliate leggermente più spesse
2 fette di prosciutto crudo tagliate leggermente più spesse
250 g di fagioli cannellini
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
il succo di mezzo limone
1 cucchiaino di senape
sale
pepe
Se si utilizzano i cannellini secchi, sciacquarli e metterli a bagno in acqua fredda la sera prima. Poi lessarli in acqua salata per un’ora abbondante. Ricordate che assorbendo acqua aumentano di volume, per questa dose ve ne basteranno 180/200 g pesati secchi.
Se invece si utilizzano i fagioli sotto vetro, basta scolarli dal liquido di conservazione e sciacquarli sotto l’acqua. Lavare bene e passare nello scolainsalata gli spinaci, affettare il prosciutto a listarelle. In una ciotolina preparare il condimento mescolando olio, succo di limone e senape. Mettere tutti gli ingredienti in un’insalatiera, aggiungere il condimento, regolare di sale e pepe e servire fresca.
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Questo spazio diventa sempre più bello, come i tuoi post…anche per chi come come non mangia le insalate, è un piacere leggerti!
Io ti faccio un enorme in bocca al lupo perché questo tuo seguire il cuore ti porti tanta fortuna bimba. Questi sono i piatti che mi fanno felice e la luce su quell’insalata è bellissima. Scalda l’anima. Un abbraccione
Ciao! bellissima idea questa semplice insalata! leggera e fresca con un mix di sapori molto molto particolare e dolce!
bacioni
bella fresca e colorata come tutte le speranze…
Ciao Marzia!
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Questo Anonimo mi sembra di conoscerlo bene…chissà se riuscirò a farti assaggiare una foglia d'insalata prima o poi?!?! 😀
Prendo tutto il tuo in bocca al lupo e lo tengo stretto 🙂 grazie, Calimera bella…sei tu quella che scalda l'anima! Abbraccio forte 🙂
Grazie, ragazze! 🙂 sono molto contenta vi sia piaciuta…bacioniii a voi!
…porterà fortuna, Ale? Chissà 🙂 nel dubbio amletico, però, ce la mangiamo 😀 GRAZIE, cara! Un bacione!
Grazie per la segnalazione, ho provveduto ad inserirmi! 🙂