Coffee & Mattarello

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Kanelbullar (ovvero: le brioches dell’Ikea homemade)

Uno dei signori al mondo a cui voglio bene senza avergli nemmeno stretto mai la mano, è il signor Ingvar Kamprad. Il mio livello di affetto diminuisce solo in due casi specifici: quando mi tiro il martello sull’indice e quando mi accorgo di aver montato una parte dei suoi mobili low cost esattamente al contrario rispetto a come indicato sul fascicolo. 
L’Ikea è uno stile di vita. E, in quanto tale, divide la popolazione. C’è chi si farebbe chiudere dentro e chi non ci è mai voluto entrare. Chi la tradisce con Leroy Merlin. Chi si sfonda di polpette in pausa pranzo. 
Poi ci sono i casi più articolati, di cui allego un brevissimo elenco 🙂

Caso A: i bambini indemoniati. Se non vengono parcheggiati nell’area giochi, saltano sui letti, sbraitano in una lingua che potrebbe benissimo essere svedese, mettono in bocca qualsiasi cosa. I genitori, nel frattempo, se li sono dimenticati, come se non fossero roba loro. Qualche ora dopo, li fanno chiamare in cassa.
 
Caso B: la coppia entusiasta a metà. Lei zompetta da un lato all’altro, si riempie entrambe le mani, dice “Amore, guarda questi che cariniiii! Non sono carinissimiiii?!”. Lui grugnisce. Appoggia tutto il suo peso specifico sul carrello e si trascina mollemente, con le ginocchia che si piegano sempre di più, modello Australopiteco rassegnato.
 
Caso C: la prima volta. Sottopongo qui un caso pratico, Ikea true stories 🙂 
Dopo uno dei miei luuunghi giri, raggiungo la cassa e mi sistemo in coda. Davanti a me due fanciulle, frastornate dopo la loro prima volta all’Ikea. Si voltano con le gote arrossate e leggono ad alta voce: “TI PIACE LA BORSA GIALLA? ACQUISTANE UNA BLU!”
“Ma se a me piace gialla, perché devo acquistarla blu??” 
“Ma infatti. Non capisco questa cosa. Pure a me piace di più gialla!”
“Che se ci pensi, almeno ce l’hai bicolore. Blu è tutta blu, pure i manici.”
“Si vede che devono fare fuori quelle blu, perché non le vuole nessuno!”
Caso D: quelli che devono mettere su casa. Quelli che misurano, valutano, leggono, comparano, si siedono, testano, palpano, scrivono, prendono, scrutano, posano. E arrivano alla cassa senza niente. N I E N T E. Solo matita, taccuino e metro di carta. 
Le tre cose che io, puntualmente, perdo andando.
Beh, io quelli del caso D li invidio un po’. A me l’Ikea frega, non ce l’ho mai fatta. Una tazzina la devo prendere. O uno straccetto. Un salmone. Eddai, uno solo 🙂 più un altro, più un altro. Scavalco il bambino indemoniato, supero l’omino afflosciato sul carrello, prendo una cosa, ci penso, la poso, torno indietro, la riprendo, anzi ne prendo due. Faccio un giro nei monolocali adibiti all’uso. Mi perdo nel reparto cucina e intanto il sole tramonta. Arrivo alla cassa sfinita e felice, alleggerisco il portafoglio. Il calo di zuccheri è in agguato, se non fosse che, facendo quattro passi in più e parcheggiando momentaneamente il carrello, la fine della mia spedizione sa sempre di burro e cannella. 
 
Questa è la replica casalinga di quel momento di quiete.
Sappiate che di girelle alla cannella il web è zeppo! Dalla versione americana mooolto carica a quella svedese, che toglie l’uovo dall’impasto, ma ci mette il cardamomo. 
Io, che ambisco all’equilibrio  che non avevo cardamomo, né intenzione di uscire sotto la pioggia a comprarlo, ma avevo taaanta voglia di burro e cannella, ho fatto un mix. Uovo nell’impasto sì, cardamomo no. Buoooone. 
Un po’ troppo colorate, perché il forno ha deciso di mettere il turbo e la foodblogger qui si era momentaneamente persa a pelare patate viola (vi dirò,vi dirò!). Voi date cinque minuti in meno di cottura, sfornate, lasciate intiepidire e poi attivate la vostra personale modalità comfort food 🙂 buon inizio di ottobre.
cinnamon rolls homemade
KANELLBULLAR 
(OVVERO: LE BRIOCHES DELL’IKEA HOMEMADE)
Ingredienti per circa 15-20 briochine
 
Per la brioche
550 g di farina 0
250 ml di latte a temperatura ambiente
1 uovo
50 g di burro morbido
80 g di zucchero
25 g di lievito di birra fresco
(1 cucchiaino di cardamomo macinato, che io ho omesso)
 
Per il ripieno
50 g di burro morbido
80 g di zucchero di canna
due cucchiaini colmi di cannella in polvere
 
Sciogliere il lievito nel latte. In una grossa ciotola (o sulla spianatoia), versare le due farine e lo zucchero. Formare la fontana e versarvi al centro il latte, il burro morbido e l’uovo. Impastare fino ad ottenere un composto morbido e liscio. Lasciare lievitare almeno per un’ora e mezza. 
Trascorso questo tempo, dividere l’impasto in due e stenderlo con il mattarello, lasciandolo abbastanza spesso (almeno 3-5 millimetri).
Lavorare il burro del ripieno con la cannella e lo zucchero fino ad ottenere una crema da spalmare sui due rotoli. Tagliarle a fette spesse e disporle sulla carta da forno, coperte, lasciandole lievitare ancora mezz’ora.
Infornare in forno già caldo a 180° per circa venti minuti. 
 

 

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18 commenti

Info Marzia

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Commenti

  1. paola dice

    10/10/2014 alle 13:53

    brava,sicuramente più genuine di quelle che vendono,grazie per la ricetta

    Rispondi
  2. Giulia Cappelli dice

    10/10/2014 alle 13:57

    Che ridere con le ragazze della prima volta….ahahhahah
    Io sono una che porta il vecchio catalogo ikea in negozio, che compra l'albero e poi lo riporta, che non mi imbosco mille matite perché tanto in anni e anni ho la casa piena. Le mie mani vuote l'ikea non le ha mai viste.
    carta family sempre nel portafogli, non si sa mai, potrei sempre entrarci per caso.
    la maggior parte delle volte sola perché il mio Lui è intollerante quindi lo lascio a casa, adoro il mio rapporto intimo con lei e basta.
    Sabato mattina, nuvoloso e nebbia, lui è al lavoro e tu no che fai? 10 minuti Ikea, colazione con questa meraviglia a 60centesimi con caffè e poi giro!! giornata perfetta!
    scusa il monologo!!! ma mi hai toccato nel più profondo!!!
    Comunque te la "rubo" volentieri e proverò a farle, magari un sabato mattina che lui non lavora

    Rispondi
  3. Ornella Buzzone dice

    10/10/2014 alle 14:09

    da provare subito! 😉

    Rispondi
  4. Anonimo dice

    10/10/2014 alle 16:32

    confesso sono Ikea addicted 🙂 mi affascinano anche i nomi impronunciabili degli articoli: solo per il fatto di riuscire a ripeterli ti senti un po' svedese anche tu 🙂
    ricetta ottima e poi non è da tutti avere l'onore di assaggiare le kanelbullar cucinate dalla foodblogger!
    quando il nostro prossimo tour tra divani e scaffali?
    Fra

    Rispondi
  5. "di cuore" dice

    11/10/2014 alle 11:46

    🙂 queste però sono più belle!

    Giuliana

    Rispondi
  6. Letizia in Cucina dice

    11/10/2014 alle 12:28

    Non vedo l'ora di andare all'Ikea, è tanto che non ci vado e ne hanno aperta da poco una abbastanza vicino! Adoro queste brioches, se ti va potresti portarle nel mio contest!

    Rispondi
  7. Miu Mia dice

    11/10/2014 alle 20:19

    Ciao sono Roberta e ho un problema!
    (ciao Roberta)
    Faccio parte del gruppo B!
    (ouch!)
    …e capita spesso che lui non mi permetta di prendere proprio TUTTO ciò che ho scelto!
    (O_O)
    Sì, lo so… è dura! Credo dovrò indicargli un buon gruppo di sostegno!
    (u_u)
    Ma qui, in questo gruppo, c'è anche da mangiare? No, perché avrei un languorino di burro e cannella! 😀

    Rispondi
  8. Alessandra Gio dice

    12/10/2014 alle 19:08

    Perdonami, hai dimenticato il caso E, la foodblogger a caccia di props che si stringe al petto una brocchetta di latta, o un'inutile padellino da 12 cm di diametro o ancora l'ennesima ciotola… non ne conosci nessuna? 😉

    Rispondi
  9. terry dice

    13/10/2014 alle 09:35

    Uno dei must quando vado all'Ikea sono queste! chissà che soddisfazione averle home made! 🙂
    w l'Ikea! 🙂

    Rispondi
  10. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:18

    Grazie, Paola! E per casa lasciano un profumo… 🙂 un bacione a te!

    Rispondi
  11. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:20

    Giulia, ma io ti nomino immediatamente Miss Ikea 2014 e anni futuri a venire 😀 mitica, mi hai fatto morire dal ridere…pensa io e te una volta all'Ikea! Che dici, ce la facciamo a farci chiudere dentro?! 😉 un abbraccio e grazie per essere passata di qui!

    Rispondi
  12. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:22

    Evvai, Ornella! 🙂 qui il tuo motto ci sta alla grande: "Fatto in casa è più buono!"
    Un abbraccio!

    Rispondi
  13. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:24

    Poteva mancare la mia mitica sorella qui?!?! Tra l'altro noi due siamo anche quelle che montano quasi tutto un mobile senza guardare le istruzioni…e poi lo smontano 😀 memorabili i miei pugni ahahah dobbiamo tornarci prestissimo! Ti voglio bene, pazzerella 🙂

    Rispondi
  14. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:25

    …ma detto da te mi fa arrossire come un peperone! 🙂 grazie, Giuliana! Un bacione

    Rispondi
  15. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:26

    Ecco, adesso scommetto di essere in ritardissimo per il contest! Corro a vedere…grazie, Letizia e felice di conoscerti! 🙂 un abbraccio

    Rispondi
  16. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:28

    Nonono, non va bene! Facciamo che ci andiamo tu ed io, lui lo lasciamo a casa, di carrelli ne riempiamo otto e poi ci strafoghiamo di burro e cannella…che dici, ci stai?! 😉 un abbraccione!

    Rispondi
  17. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:29

    Il caso E solo nell'Ikea torinese! 🙂 ahahah Ale mi fai morire…e fai anche gli occhi da cane abbandonato! "Questo mi piace taaaaanto" ahahah 🙂 dobbiamo tornarci! Abbraccione a te

    Rispondi
  18. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/10/2014 alle 08:31

    Le più soddisfatte sono le papille gustative e la bilancia 😉 ma sulla seconda non ci salgo! Ahahah ciao Terry bella! Un bacione 🙂

    Rispondi

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Sono Marzia, a 4 anni rubavo i ravioli crudi dalla spianatoia e mangiavo ciliegie appollaiata sull’albero. Oggi vivo e cucino sotto i tetti di Torino come se fossi ancora nella mia casacasa di campagna: ingredienti di stagione, impasti stesi con il mattarello, ricette buone e naturali per nutrirsi e coltivare la felicità anche nella furia metropolitana. Leggi di più...

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