Di sicuro ne avrete incrociati a manciate. Quelli che hanno sempre freddo e sperano che arrivi il caldo, ma poi quando è estate fa troppo caldo e chissà quando tornerà il fresco.
Quelli che aspettano tutto l’anno le ferie e la spiaggia su cui prendere il sole, ma sotto sotto non vedono l’ora di tornare in ufficio per ricominciare ad agognare le vacanze. Quelli con cui devi far attenzione a chiedere “come va?” se non vuoi essere spazzata via da uno tsunami di negatività che inizia con “Mah, più o meno…” e, da lì in avanti, una disgrazia senza fine. La cosa che fa ribaltare i nervi è che poi, di disgrazie, non ne hanno manco una, anzi. Il più delle volte ti raccontano dei quotidiani colpi di nonfortuna che capitano a tutti, tipo l’acquazzone in centro che ti becca senza ombrello o il tram che ti parte sotto il naso.
Cose così, capito? No, per il Lamentoso la portata è quella di una catastrofe galattica, anche se per caso si rovesciano il caffè sui pantaloni. Te lo narrano con i loro fedeli compagni di discorso: lo sguardo affranto e il linguaggio del corpo desolato, tipo le spalle curve e i lunghi sospiri usati come intercalare.
Sappiate che il numero di Lamentosi è in rapidissima ascesa da quando il paese attraversa la celeberrima crisi economica. Per loro è tutto terreno fertile, capite? “Non si trova lavoro, non si incentivano più i giovani, i prezzi aumentano, governo ladro” e via dicendo. Tutto vero, per carità. Ma il Lamentoso è quello che ti mette addosso l’ansia, un’ansia di quelle che poi finisci per guardare accigliato tutto il giorno.
Pensandoci bene, poi, il Lamentoso non è un operaio rimasto in cassa integrazione e con una famiglia da mantenere, oppure un povero diavolo senza fissa dimora o un anziano malato e solo. Macché, loro non sono i tipi.
Il Lamentoso ha l’i-phone in mano, un contratto di lavoro, una macchina, una famiglia stabile e una linguaccia lunga e un po’ marcia. Il Lamentoso lamenta per il gusto di farlo. Tu lo vorresti prendere a testate, ma poi sai già che, una volta ripreso, avrebbe un altro argomento su cui lamentarsi.
Niente, l’unico modo per uscirne è stargli alla larga ed evitare di farti inquinare. Perché sarà anche tutto come dice lui, ma sentirselo ripetere serve solo a perdere tempo e voglia di fare. Il Lamentoso ti succhia energia con tale vigore, che quando ci stai una mezz’oretta insieme ti sembra di aver spaccato pietre per 12 ore senza interruzioni.
E le melanzane? C’è un filo sottile che lega il Lamentoso alle melanzane e ora ve lo racconto.
Questa, ovviamente, NON è la ricetta delle melanzane alla parmigiana coi sacri crismi, anzi. Mentre le preparavo pensavo proprio a quanti spunti ci sarebbero stati per il Lamentoso di turno.
Tanto per darvi un’idea:
1) Eh, però non sono fritte, quindi…
2) Eh, ma fa caldo ad accendere il forno.
3) Eh, ma poi c’è il prosciutto. E nelle ricette originali mica si usa.
4) Eh, ma l’uovo? Non ci andrebbe l’uovo?
AAAARRRGHHHH.
No, non è di certo questa non è la ricetta ufficiale delle melanzane alla parmigiana, ma è quella che preparo più spesso.
Quella che mi farebbe venire voglia di mangiarle anche a colazione.
La mia idea di melanzane alla parmigiana, insomma.
Il consiglio, a questo punto, è di cacciare il Lamentoso via a pedate e gustarvele in solitudine contemplativa, per rimettervi in pace con il mondo…di sicuro lui avrà ancora qualcosa da ridire, ma voi, persi nel boccone, lo dimenticherete completamente. Garantito 😉
Ingredienti:
3 melanzane medie
6 fette di prosciutto cotto
250 g di mozzarella
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
parmigiano
farina
olio extravergine d’oliva
sale
Accendere il forno a 180/200°.
Pulire le melanzane, affettarle a fette non troppo spesse, infarinarle e bucarle con una forchetta. Sistemare le fette sulla teglia del forno, una vicina all’altra, salarle, condirle con un filo d’olio e infornarle per circa 15 minuti, finché non saranno morbide.
Nel frattempo, tagliare a cubetti le mozzarelle e lasciarle sgocciolare.
Ricoprire il fondo di una teglia alta con la passata di pomodoro e, quando le melanzane saranno pronte, disporle sul fondo della teglia. Sopra alle melanzane disporre un paio di fette di prosciutto e un po’ di cubetti di mozzarella, poi ricominciare: melanzane, prosciutto, mozzarella fino a terminare tutte le melanzane. Arrivati all’ultimo strato, ricoprirlo con qualche cucchiaio di passata e un’abbondante gratuggiata di parmigiano.
Infornare la teglia nuovamente per circa 30 minuti coperta da un foglio d’alluminio. Quando mancano 7-8 minuti, far gratinare la superficie sotto il grill del forno. Servire calde, ma sono ottime anche fredde.
EPILOGO: ai Lamentosi che approdano su questa pagina consiglio di fare due chiacchiere con Giaculin, un arzillo ottantenne di montagna che ho intervistato nel weekend.
Nonostante la fatica e il lavoro siano le compagnie che ha frequentato con più assiduità, al mio chiedergli se cambierebbe qualcosa di ciò che è stata la sua vita ha risposto con un decisissimo:
“Proprio no. Nulla, non cambierei nulla, nemmeno una virgola. È stata una vita bella, la mia, una vita fatta di poco, ma è lì il segreto. Quando uno tende a volere sempre di più non si da mai pace, non smetterebbe mai. Vive concentrandosi solo su come accumulare e questo lo tormenta, muore tormentato. Invece è il poco che ti rende libero, che ti rende felice.”
marziù, leggerti è come essere lì a chiacchierare accanto a te, davanti a un gelato di rivareno – magari gran torino e cassata siciliana 🙂
oltre ad essere un genietto dei fornelli, sei davvero una scrittrice spassosissima! un abbraccione!!
La faccio quasi uguale a te 🙂 Io di solito friggo le melanzane ma sto pensando di provare con quelle arrostite, aggiungo l'uovo e al posto della mozzarella metto del galbani affettato. Per il resto è proprio uguale alla tua. Questa è venuta proprio buona e mi ha fatto venir voglia di prepararne una bella teglia…ma…resisto dall'accendere il forno per ora e intanto mi unisco ai tuoi lettori e ti invito a passare anche da me per conoscerci e chiaccherare. A presto 🙂
http://ledeliziedelmulino.blogspot.it/
Zy mia 🙂 io lo aspetto ancora eh, quel gelato da Rivareno?? Grazie, tesora! Ti abbraccio forte forte!
Cuoca Pasticciona, BENVENUTISSIMA! Io con l'uovo non ho mai provato, ma mi sembra una variante ancora più golosa… 😉 se decidi di accendere il forno, fammi sapere…adesso passo a trovarti e acuriosare un po' da te! Grazie e a presto 🙂