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Frittate e torte salate Primavera/Estate Ricette salate

Mini tortine di patate e tonno al profumo d’origano

Gli ultimi pranzi come si deve di cui ho ricordo, sono lontani quanto basta per farmeli già sembrare malinconia. Il tavolo di casa rotondo, indovinare cosa ci sarà nel piatto dal profumo, pulirsi la bocca su un tovagliolo di stoffa, fare scarpetta nella pentola. 
Parlo di quasi dieci anni fa, con i jeans larghi e lo zaino buttato sul divano. 
 
Oggi il pranzo è un’entità strana, un quarto d’ora di sopravvivenza fuori da Palazzo Nuovo, tra una lezione e l’altra, in un angolo non invaso dai fumatori. 
Le gambe incrociate, nessuna tovaglia. Ha una bellezza tutta sua, più difficile, non di certo immediata come quello di prima. 
Confesso che lo yogurt mi ha accompagnato per un bel po’, nei primi semestri di vita universitaria. Poi paninetti. E frutta come se non ci fosse un domani: fragole, ciliegie, mele con la buccia, pere che è un casino sbucciare senza sbrodolarsi, arance d’inverno. 
Ci sono le volte in cui il pranzo l’ho saltato e ho coperto con il caffèbrodaglia delle macchinette fino al pomeriggio. Qualche altra, se c’era qualcosa da festeggiare, il giapponese allyoucaneat cucinato da cinesi ci ha fatto saltare la lezione dopo e ci è sembrato meraviglioso, anche se a ripensarci era tutt’altro.
 
Da qualche tempo mi sono attrezzata e ho un lunchbox pure io, eh. Altro che il buon vecchio frigoverre, avete visto che forchetta?! 😛 non è superaccessoriato, sia chiaro: aspetto l’upgrade lavorativo prima di passare al modello deluxe 😉 
 
Ma perché convertirsi a portare il pranzo da casa, invece di comprarlo? 

In ordine sparso:
– perché risparmiate un sacco di tempo… 
– …e un sacco di soldi
– perché sapete cosa mangiate
– perché è una gran bella soddisfazione
– perché potete trovare la scusa per sperimentare ricette di cui non siete proprio sicurissimi, senza che nessuno abbia niente da ridire.
–  perché ormai fa più figo così, sappiatelo 😉
 
Oggi ero in ritardissimo e il pranzo l’ho completamente scordato. Così ho utilizzato i quindici minuti di pausa pranzo a mangiar taralli e a stilare l’elenco delle regole d’oro per il baracchino (qui si dice così) perfetto 🙂 quello che poi lo apri, il giorno dopo verso le 13, ed è tutto al suo posto, lì che ti aspetta, meglio di qualsiasi panino da bar. 
 


1. Studiare il vostro luogo di mangiate. Dov’è che intrecciate amabili rapporti, voi e il vostro lunchbox? C’è la possibilità di scaldare qualcosa? Esiste un frigorifero? Indagate 😉

2. Si prepara la sera. La mattina non ce la potete fare, tra gli occhi impastati, la maglia che dovevate mettere e che invece ha una macchia, i capelli che non reggono. 
Il lunchbox si prepara la sera, senza scuse. 

3. Vietato stressarsi troppo, siam mica a Masterchef. Che poi la sera uno è già abbastanza cotto di suo. Niente millefoglie a duecento piani e preparazioni che richiedano ore di marinatura. Se gli ingredienti sono sani, gli accostamenti buoni, le cotture non implicano che stiate due ore in piedi a girare col cucchiaio di legno, siete su un’ottima strada.

4. Vietato il contrario, ovvero infilarci pane e prosciutto. Che ci sto a fare qui, altrimenti?! 😉

5. Condire al momento. Se il vostro lunchbox è super figo, magari avete anche lo spazio apposito per olio, aceto, sale ecc. Altrimenti vi tocca lavorare d’ingegno. Barattolini (tipo quelli delle marmellate mini), bustine, scatolette adatte agli alimenti.

6. Andare di fantasia. Se avete la sensazione che l’ingrediente X e quello Y possano andare bene insieme, annusate, assaggiate, tentate. 8 volte su 10 andrà bene, le altre due son quelle in cui vi tocca comprare un panino 🙂

Oggi, aprendo il frigo, ho trovato patate al forno avanzate di ieri, che scaldate non sono mai granché. Trasformate, però, lo sono eccome. Questo pranzo da ufficio è eco, leggero, velocissimo da preparare, da gustare a temperatura ambiente. E potete anche tirarvela un po’ dicendo: “Oggi mangio nel lunchbox….” 😉 

tortine di tonno e patate nel lunchbox

MINI TORTINE DI PATATE E TONNO
AL PROFUMO DI ORIGANO


Ingredienti per un lunchbox
200 g di patate (meglio se avanzate dalla cena)
una scatoletta piccola di tonno
2 cucchiai di parmigiano reggiano
1 uovo
mezza tazzina di latte
qualche foglia di origano fresco
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
pangrattato

[ Se le patate sono ancora da cuocere, sbucciarle e tagliarle a dadini. Versare un cucchiaio d’olio in padella, aggiungere uno spicchio d’aglio ed un ramo di rosmarino e fare soffriggere. Abbassare la fiamma, aggiungere le patate, salare e cuocere coperte per circa 20 minuti, aggiungendo un goccio d’acqua se dovessero asciugare troppo. ]

Schiacciare le patate con una forchetta, aggiungere l’uovo, il parmigiano, la mezza tazzina di latte. Aggiungere l’origano fresco Sgocciolare il tonno, sbriciolarlo e aggiungerlo al composto insieme all’origano. Aggiustare di sale e pepe. 

Preriscaldare il forno a 180°. 

Ungere dei pirottini monoporzione e farvi aderire il pangrattato. Versare il composto all’interno dei pirottini, distribuire sopra ancora un po’ di pangrattato e di parmigiano, infornare per venti  minuti, fino a che si sarà formata una crosticina dorata in superficie. Lasciare raffreddare prima di inserirli nel lunchbox.

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2 commenti

Info Marzia

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Commenti

  1. Pasticci Patapata dice

    23/05/2014 alle 10:45

    completamentissimamente d'accordo con i punti 3-4. devo però ammettere che sul fatto della preparazione la sera, mi dissocio 🙂 Anche perché ho la fortuna di uscire di casa abbastanza tardi, mentre la mia bio-sveglia suona moooolto presto.. ottimizzo questo tempo dall'oro in bocca!
    posso aggiungere un punticino, già implicitonella tua preparazione? obbligatorio RICICLARE GLI AVANZI!
    bacettiiiiii
    p.s. il baracchino?!?! questa mi è nuova 😀

    Rispondi
  2. Marzia Allietta (MAllie) dice

    12/03/2015 alle 13:55

    Beata te, Zy! Io al mattino riesco ad essere eternamente in ritardo SEMPRE, anche alzandomi all'alba 😀 a Torino il contenitore col pranzo fuori si chiama "Barachin", italianizzato in "baracchino"! Da voi è "schiscetta"? Ti abbracciooooo 🙂

    Rispondi

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Sono Marzia, a 4 anni rubavo i ravioli crudi dalla spianatoia e mangiavo ciliegie appollaiata sull’albero. Oggi vivo e cucino sotto i tetti di Torino come se fossi ancora nella mia casacasa di campagna: ingredienti di stagione, impasti stesi con il mattarello, ricette buone e naturali per nutrirsi e coltivare la felicità anche nella furia metropolitana. Leggi di più...

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