E va bene. VAAAA BEEENE.
Sbuffo e lo dico, lo ammetto: una settimana prima non è abbastanza.
Soprattutto se tutti intorno a te hanno già il maglione con le renne, i regali impilati sotto l’albero, il presepe con la cascata di acqua che scorre. A parte che a me la cascata ha fatto sempre venire una gran voglia di fare pipì, ma voialtri come fate ad aver già tutto pronto?
Siete organizzati, lo so.
Io no, lo sapete.
Ho finito le consegne ufficiali (uh, su quelle sono un orologio svizzero!) di preparati per cioccolata calda in tazza, biscotti profumati, risotti e vasetti.
Il Rocker macina chilometri per preparare gli spettacoli natalizi degli allievi e qui in mansardina restiamo io e la tazza di caffè americano, stanchi morti.
Che si fa?
Prima di tutto il playback su All I Want For Christmas is you con Mariah Carey, il mattarello infarinato per microfono e ondeggiando come non ci fosse un domani.
Fatto?
Subito dopo, come ogni santissimo anno, mi autonomino elfa protettrice di tutti i ritardatari scapicollanti del mondo, quelli come me.
Quelli che odiano i negozi nel weekend e quindi comprano a spizzichi nei giorni feriali, perché “il 13 arriva tra 9 minuti, ce la faccio”.
Proprio quelli lì, quelli mai perfetti, che alla fine ce l’hanno fatta a prendere il tram e hanno un regalo fighissimo, ma hanno dimenticato la carta.
Ma quelli sono soprattutto quelli che non mollano e corrono al supermercato, anche se sono le 19.59 ed è rimasto il rotolo triste, col cellophane strappato e i bordi stropicciati: a loro sembra la miglior carta da pacchi del mondo, via alle casse.
Con la carta sgualcita ci fanno delle confezioni tremende, stortarelle, con quantità di scotch direttamente proporzionali all’amore che ci stanno mettendo. Poi scrivono biglietti di getto, sbagliano e buttano tutto, ma indomiti ricominciano, perché senza biglietto un regalo non esiste.
Quelli lì, quelli come me, che poi hanno gli occhi lucidi quando l’altro spacchetta e si lanciano negli abbracci più forti e pieni. E ci credo, dopo tutto il casino che abbiamo fatto ^_^
Che poi, lo dico? Secondo me agli organizzatissimi almeno un pacchettino manca ancora.
Sono certa, certissima che vi siete dimenticati qualcuno, cari i miei perfettini natalizi con i fiocchi che fanno dei ghirigori che manco il Colle di Nava. Io patisco il mal d’auto e anche un po’ voi, quando sotto i portici ci guardate con commiserazione perché abbiamo sette borse in una mano più il bottone del cappotto stretto tra pollice e indice, perché si è staccato per sfinimento.
Scapicollante all’ascolto, tu non ti preoccupare affatto, va tuuuutto bene.
Su di noi fanno fiabe celeberrime, abbiamo supereroi che corrono velocissimi e filastrocche cantate che gli altri si sognano.
Oggi ti racconto del nostro santo protettore, lui:
L’omino di pan di zenzero è un biscotto tradizionale del Nord America, dell’Inghilterra e dei paesi del Nord Europa: un impasto profumatissimo di burro e spezie, che qui ha rischiato seriamente di essere divorato tutto prima di essere infornato. Ma la storia, la conosci? Un attimo, che mi schiarisco la voce come i cantastorie seri…
C’erano una volta una vecchina e un vecchino che vivevano in una piccola,
vecchia casa vicino alla strada.
Un giorno la nonnina decise di fare qualcosa di speciale. “Farò un omino di marzapane” disse.
Così lo preparò e lo mise nel forno a cuocere.
Dopo un po’ udì una vocina: “Fammi uscire, fammi uscire!”
La vecchina andò ad aprire lo sportello del forno e l’omino di marzapane saltò fuori.
Scappò via per la cucina e corse fuori.
L’omino di marzapane raggiunse la strada prima del vecchino e della vecchina.
Essi non potevano correre di più, ma ansimanti gridavano:
“Vieni qui, vieni qui, per favore! Ti vogliamo mangiare, fermati!”
Ma l’omino di marzapane rispose cantando:
Corri corri se tu vuoi
Certo prendermi non puoi
E sai perché?
Sono tanto più veloce di te!
Potevo scegliere un altro protagonista per cominciare la corsa? Scapicollatore mio, a Natale fallo homemade! Il regalo, dico.
Fallo con ingredienti semplici, con le tue mani, fallo divertendoti (ridi, impasta, ama, ricordi?) e regalando qualcosa che davvero arriva da te. Sono tutti regali che produrrai tra una lavatrice e un “dai che così ci vediamo prima di Natale!”, magari pesando gli ingredienti ad orari improponibili.
Sono regali che stanno alla voce del verbo fare, per chi li produce e per chi li riceve, un verbo che mi porto dietro da quando ero un’elfetta di Babbo Natale alta un niente e col naso a patata.
Dire, Fare, Baciare, Lettera, Testamento: quando sceglievo le dita degli altri chiudevo gli occhi, immaginavo le mani e cercavo di indovinarne l’indice con il mio indice.
L’indice sceglie, tocca, fa. Il dizionario per “Fare” spiega: “Compiere una determinata azione o attività, eseguire, realizzare”:
Fare è divenire, fare è movimento, evoluzione, è avere gli occhi, le mani, il tempo, il dentro pieni.
Ogni regalo homemade che comparirà su queste pagine sarà in doppia versione: ricetta pronta, che potrai realizzare tu e poi consegnare, oppure la ricetta del preparato, come quella in foto, da donare per far circolare la voce del verbo fare.
Cominciamo? Dai, che non vorrei dirtelo, ma…è tardiiii!
OMINI DI PAN DI ZENZERO
(RICETTA E PREPARATO)
PER LA REALIZZAZIONE:
Ingredienti per circa 30 biscotti
240 g di farina (per me di tipo 1)
125 g di burro
100 g di zucchero di canna integrale
70 g di miele
1 uovo
2 cucchiaini di zenzero
2 cucchiaini di cannella
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
3 g di lievito per dolci
Sbattere con una forchetta l’uovo con lo zucchero, il miele, zenzero, cannella e vaniglia. Unire il burro morbido, la farina e il lievito, impastando fino ad ottenere un panetto morbido.
Far riposare in frigo per un’ora. Accendere il forno a 180°, tirare l’impasto in una sfoglia non troppo sottile e ritagliare gli omini di pan di zenzero con la formina. Cuocere per 8-10 minuti.
[A piacere, si possono decorare con la glassa, che ho omesso perché io e lei non siamo molto amiche: se però vuoi prepararla, monta 1 albume d’uovo con qualche goccia di limone e 150 g di zucchero a velo. Usala subito per decorare gli omini.]
PER IL PREPARATO DA REGALARE:
Mescola in una ciotola la farina con lo zenzero, la cannella, la polvere di vaniglia e il lievito. Chiudi il sacchetto, allega la formina e il bigliettino con le istruzioni che puoi scaricare e stampare qui:
Amica io sono come te, sempre col fiatone.. Uff… Ma ce la faremo anche quest’anno, un abbraccio
…ma certo che ce la faremo! E ci luccicheranno gli occhi, come sempre 🙂 abbraccione a te!