Sì, lo so: uno poteva anche dire “speziate” e basta 🙂 è che le categorie non mi piacciono, a prescindere. “Spezie” vuol dire tutto e niente. E poi a me quei nomi lì hanno sempre fatto un effetto misterioso e calamitante, ma li sentite?
Curcuma, paprika, coriandolo: sembrano una sorta di rosario impazzito, dette una dietro l’altra, con tanto di occhi spiritati.
Così nel titolo le ho messe tutte, tipo quei ristoranti trés chic in cui i nomi dei piatti sono lunghi otto righe…e fatemela tirare un po’, eccheccavolo! 🙂
Preciso subito una cosa: la ricetta vagamente orientaleggiante NON significa che sto pianificando la fuga dal paese dopo l’esito delle elezioni. Lo dico perché non ho tenuto il conto di quanti “basta, me ne vado!”, “addio, Italia”, “scappiamo via” e affini ho letto e sentito nel giro di una nottata…un’emigrazione di massa, insomma. Poi oggi tutti al loro posto, e ci mancherebbe: mica è cosa di un sera far su una valigia e girare le spalle. Resta il fatto che questo mito dell’andare a vivere all’estero è una mania dilagante che su di me ha ben poco effetto.
Ieri ovviamente c’ero anch’io incazzata con tuttobarratutti, ma – oh, io lo dico e poi siete liberissimi di opzione 1: saltare subito alla ricetta, opzione 2: cambiare direttamente pagina web al volo – io lo amo questo paese, ecco.
Irrazionalmente, contro ogni logica e davvero: amo il fatto di essere nata qui e non in qualsiasi altro angolo di mondo.
Amo sapere che abito in un posto in cui ci sono così tante opere artistiche che non basterebbe una vita per conoscerle tutte.
Amo la lingua italiana, le sue sfumature, il fatto che sia tutt’altro che facile e mi tedia terribilmente sentirla o leggerla maltrattata, che a farlo siano bande di quindicenni ingellati o altri soggetti diversamente”ggggiovani”.
Amo i sapori di questo paese, la sua cultura gastronomica, il fatto che basti fare pochi chilometri, a volte anche all’interno della stessa regione per cambiare completamente universo di sapori e di profumi.
Poi datemi da viaggiare e arrivo in un secondo. Datemi una cartina, la macchina fotografica, la bottiglietta d’acqua (il litro e mezzo, và…naturale!), un taccuino per annotare qualcosa e sono a posto, si parte 🙂
Non si dovrebbe mai mai smettere di viaggiare, è la vera forma di scambio umano, di unione, di contatto, di rispetto e tolleranza. Vado lì per assorbire, per riempirmi di quel posto, di quella gente, di quel modo lì di vivere.
Ma quante volte sento gente che fa viaggioni oltreoceano e magari non è mai uscito dal proprio paesino e non ha visto nemmeno un po’ d’Italia, prima di solcare i sette mari. Per quanto mi riguarda, vorrei proprio vederne buona parte di mondo, tutto quello che mi resta.
Ma poi è qui che, prima o dopo, torno. Tutti i miei nervi protendono per tornare a casa ed è questa casa mia. Se la guardo bene adesso, quest’Italia è stropicciata, offesa e non troppo pulita. D’altronde, il rispetto della cosa pubblica non è mai stato il nostro forte, a partire dai piedi sul sedile dei treni fino ad arrivare a sputare sopra a tutto il paese, l’indomani delle elezioni.
Chi se ne vuole andare è, per fortuna, libero di farlo. Vi faccio un esempio: la mia Maria José è nata in Colombia, ma è dannatamente più italiana di tanti di noi, ve lo garantisco. Da poco ha preso la decisione drastica di andare a vivere a Neiva, dall’altra parte del mondo. Ma non ha permesso a nessun politico di decidere per lei e, a dirla tutta, manco ci pensava alle elezioni, al sistema. La sua è stata una decisione dettata da dentro, da stomaco, sangue e testa, come dovrebbe essere per tutti. Andate via per qualcosa di più importante di un risultato elettorale…perché ce ne sono migliaia di cose più importanti, sapete? Anche se tendiamo a dimenticarcene.
Non si dovrebbe mai mai smettere di viaggiare, è la vera forma di scambio umano, di unione, di contatto, di rispetto e tolleranza. Vado lì per assorbire, per riempirmi di quel posto, di quella gente, di quel modo lì di vivere.
Ma quante volte sento gente che fa viaggioni oltreoceano e magari non è mai uscito dal proprio paesino e non ha visto nemmeno un po’ d’Italia, prima di solcare i sette mari. Per quanto mi riguarda, vorrei proprio vederne buona parte di mondo, tutto quello che mi resta.
Ma poi è qui che, prima o dopo, torno. Tutti i miei nervi protendono per tornare a casa ed è questa casa mia. Se la guardo bene adesso, quest’Italia è stropicciata, offesa e non troppo pulita. D’altronde, il rispetto della cosa pubblica non è mai stato il nostro forte, a partire dai piedi sul sedile dei treni fino ad arrivare a sputare sopra a tutto il paese, l’indomani delle elezioni.
Chi se ne vuole andare è, per fortuna, libero di farlo. Vi faccio un esempio: la mia Maria José è nata in Colombia, ma è dannatamente più italiana di tanti di noi, ve lo garantisco. Da poco ha preso la decisione drastica di andare a vivere a Neiva, dall’altra parte del mondo. Ma non ha permesso a nessun politico di decidere per lei e, a dirla tutta, manco ci pensava alle elezioni, al sistema. La sua è stata una decisione dettata da dentro, da stomaco, sangue e testa, come dovrebbe essere per tutti. Andate via per qualcosa di più importante di un risultato elettorale…perché ce ne sono migliaia di cose più importanti, sapete? Anche se tendiamo a dimenticarcene.
Detto questo, chi è arrivato qui in fondo (ci è arrivato qualcuno??Ehii?!? :D) sappia che, secondo me, le polpette sono l’espressione più profonda di cibo del popolo. Erano sulla tavola dei poveri diavoli come su quelle dei signorotti impomatati e oggi le potete prendere da un chiosco di quartiere come trovare in versione finger food chic a qualche aperitivo glitterato.
Queste, poi, sono vegan e pure al forno: esempi impeccabili di democrazia 😉
Queste, poi, sono vegan e pure al forno: esempi impeccabili di democrazia 😉
POLPETTE DI LENTICCHIE ROSSE
CON CURRY, ZENZERO E PEPERONCINO
Ingredienti
per circa 10 polpette
100 g di lenticchie rosse
1 patata grande (o 2 piccole)
prezzemolo
mezza cipolla tritata
olio extravergine d’oliva
curry
zenzero fresco
peperoncino
pangrattato q.b.
Cuocere le lenticchie rosse (non hanno bisogno di ammollo, quindi si fa in fretta, circa 25 minuti) in abbondante acqua salata, scolarle bene e lasciare intiepidire. Nel frattempo sbucciare e tagliare a pezzetti la patata. In una padella mettere un cucchiaio d’olio e la cipolla, fare soffriggere, poi aggiungere la patata e una spolverata di prezzemolo. Salare, abbassare la fiamma, coprire con il coperchio e attendere la cottura. Frullare lenticchie e patate, aggiungere il curry, una grattata di zenzero e il peperoncino. Se l’impasto risultasse troppo morbido, aggiungervi dentro un cucchiaio di pangrattato. Formare delle palline, impanarle e distribuirle su una teglia coperta di carta da forno. Condire con un filo d’olio e cuocere in forno già caldo a 180/200° per circa 20 minuti, girandole a metà cottura. Ottime anche fredde 🙂
Commenta:
Ma che bella ricetta!
LA provo!
Con tutti i suoi problemi, penso che l’Italia sia un Paese meraviglioso che in tanti ci invidiano e ci vorrebbe ben più di un risultato elettorale per farmi fare le valigie e fuggire via! Che poi, visto da fuori, l’estero sembra meglio ma siamo tanto sicuri? Un po’ come quando guardi la gente in giro, tutte facce sorridenti e felici, sembra che nessuno abbia problemi a parte te ma quante “maschere” ci sono poi alla fine?
Bimba bella, se la fascino della polpetta, pure vegetariana per mia somma gioia, aggiungi il richiamo irresistibile delle mie spezie preferite, io capitolo anche alle 7 di mattina :D! Un baciotto, buona giornata
la svolta democratica inizia da qui: con le polpette vegetariane al forno!!!!!!!!!!!!! ..magari fosse così! la cucina è un atto d'amore, se praticata sapientemente, verso noi stessi e verso chi amiamo. noi cuochine dilettanti sapremmo probabilmente prenderci cura del popolo, che è il nostro, meglio di tante facce da balù!
Tutto il mondo è paese bella mia. Quando abitavo a Tortona, volevo con tutta me stessa scappare da quella cittadina nebbiosa che tanto mi metteva tristezza. Il freddo (che odio) durava troppo perchè la mia testa potesse sopportarlo. Ora che sono qui a Roma da 4 anni, molte volte vorrei tornare a piedi a casa mia, per scappare da questo caos, dall'inquinamento dei gas di scarico delle auto che penetrano nelle case togliendoti il respiro. Da fuori ogni posto, ogni cosa, ogni persona ha un mistero che vorremmo scoprire, salvo poi capire che non c'è posto più bello che la nostra casa, e la nostra casa è qui, in Italia. Non è il paese che è brutto, è come lo stiamo distruggendo giorno dopo giorno, con l'aiuto anche di chi ci governa e non è in grado di creare delle leggi giuste ne di farle rispettare.
Ma ora basta con questo argomento, io ho votato, ho fatto il mio dovere, ora tocca a loro.
Polpettaus a me!!! Ricetta dalla descrizione esotica ma gustosamente italiana, nelle tue mani tutto si trasforma e sempre in qualcosa di delizioso.
Si, sono arrivata fino alla fine del post e se anche avessi scritto dieci pagine ti avrei letta fino all'ultima parola, sei trascinante come sempre. Un bacio gigante bellissima anima <3
Io invece dico continuamente che l'Italia non mi piace e che vorrei andar via,ma se dovessi poi davvero trovarmici,non lo so mica cosa farei sai..argomento delicato. In compenso però,amore incondizionato per la lingua anch'io,quello sì,mi piace parlarla e sentirla parlare bene. Forse,come dici tu,per viaggiare andrei ovunque,per vivere,chissà. Ancora un po' di tempo infondo ce l'abbiamo,no? Nel frattempo mi faccio volentieri un viaggetto virtuale in Oriente con queste polpettine curryzenzeropeperoncino 😉
un bacino
che abbinamento curioso, dev'essere molto saporito e mi attira un sacco!
Le ho comprate nere: che dici, ci provo lo stesso??
ASSOLUTAMENTE sì, Alessandra! 🙂 e io da qua aspetto notizie 😀 grazie per la fiducia, intanto! Un abbraccio!
La penso esattamente come te, Calimera bella! Oh sì, stavolta sono andata di veg…e ricordo bene che queste spezie (zenzero in primis, avevi fatto pure la raccolta!) sono le tue…polpette tutte dedicate a te, allora :* un bacione grande!
Il governo delle cuoche!! Con tanto di mattarellate a chi se le merita 😉 ahahah Pata! Io ti voto subito… 😉 un abbraccio forte forte!
Non vale, l'effetto lacrimuccia con te è sempre lì in agguato…ma ZiaCri!!! 😉 è la tua di anima, ad essere luminosissima e piena piena, lo percepisco molto bene, anche con uno schermo di mezzo: certe persone lo sanno passare e ti arrivano dritte dritte dentro 🙂 un abbraccio eeeenorme, dei nostri 🙂
Ce l'abbiamo il tempo 🙂 e mi sa che solo lui sa che ne sarà di noi cuochette sperdute (molto tipo la banda di Peter Pan, solo più infarinate) 🙂 BENVENUTA, Peanut!
Sui viaggi "virtualculinari" si può sempre contare, quelli non sbagliano mai ;)…grazie e a presto!
Grazie, Michela! 🙂 in effetti è proprio come dici tu…e in questi giorni di freddo e pioggia, un piatto dai sapori così riscalda a dovere! :* a presto!
Appena fatte! con qualche piccola variante per renderle adatte al mio pupino! stasera le testiamo!!!
Piacere di averti conosciuta.
A presto bea di http://violadicampagna.blogspot.it/
Ciao!
sono buonissime ma invece di mettere la cipolla ho tritato 12 aglio.
le ho trovate buonissimissime!
Ciao, Mirta! Benvenuta su queste pagine 🙂 sono felice ti siano piaciute…con l'aglio ancora più saporite! 😉 GRAZIE!
CIao, Bea…mannaggia, ma quanto sono in ritardo nel risponderti??! Spero il test sia stato positivo 🙂 grazie per essere passata su queste pagine, adesso vengo a trovarti 🙂 a presto!