Parliamone.
Il fatto che questo benedetto duemiladodici sia stato un anno di ripartenze bloggare continue dovrebbe fare in modo che la qui sottoscritta cucinante e scrivente sia ormai avvezza al re-start. Che sappia cosa dire, insomma. Che la smetta di dirlo, anche. Invece non è così proprio per niente 😀
Coffee&Mattarelliani belli, qui il tempo -e s’era capito- non è che ci aspetta.
È andata a finire che, tra una ripartenza e l’altra, dell’anno ormai non resta granché…poi, a sentire i Maya e ad adeguarli ai ritmi dei miei post, farei giusto in tempo a pubblicare un altro quarto di ricetta 🙂
Cos’è che ho fatto invece di spadellare, dite?
Beh, ho filmato. Fotografato e filmato e fatto montaggi e messo collirio negli occhi 😀 e ancora non ho filmato tanto quanto avrei voluto.
Ma è l’Università degli studi di Torino che si è aggiudicata la larghissima parte di me.
Ho dato gli ultimi esami a due a due, tranne quello malefico, il temutissimo, quello che ci si porta dietro dal primo anno…e appena lo si passa ci si chiede “perchèporcacciamiserianonl’hofattoprimainvecedirimandare?” -.-
Poi sono entrata nel tunnel tesi o, meglio, Dissertazione Triennale (mi raccomando detto con le labbra strette e tutte protese verso l’esterno! 🙂 ) credendo seriamente più volte di non uscirne più; la tesi trattava di cibo e cinema, cosa di cui invece non trattano molti studiosi/autori/appassionati/cinefili. Il tunnel partiva da comesiscriveunatesi, passava a vogliounadannatabibliografia e proseguiva per noncelafaròmaiintempo. Poi ho rivisto la luce ritrovandomi abbastanza indenne e mi sono rinchiusa nelle sale del Torino Film Festival a tentare di ammazzare nel buio l’ansia pre-discussione. Sforzo invano: la mia correlatrice era una presenza inquietante e costante nella mia stessa fila ad ogni sacrosanta proiezione da me scelta -.- . Intanto Anna è stata una redattrice stupenda. L‘Eccezione (Mario all’anagrafe, ovvero quel pazientissimo uomo che ha deciso di sopportarmi) si è sorbito i giorni a ridosso della laurea con stoica fierezza uscendone, pure lui, quasi indenne (freddo torinese a parte 😉 ). Il PapiSenior ha eroicamente affrontato lo smog della città e i suoi capisaldi interiori per assistere. La Senior ha preso la metropolitana conscia del fatto che “Non la guida nessuno, va da sola! E se salta qualcosa???? Suma mal ciapà! (trad. siamo mal presi!)”. Fra aveva il giorno libero al lavoro e ha condotto tutti sani e salvi a Palazzo Nuovo. Le mie tre ragazze di una vita c’erano anche stavolta. Il buffet-post (che è la parte migliore) ci aspettava col dolce e col salato.
E così dieci giorni fa mi sono laureata. Amen.
Vabbè, però non vale: ora detto in tre parole mi sembra una cazzata.
Che poi uno uno dice: anche basta Cinema adesso…anche no, perché le lezioni della specialistica cominciano a febbraio e qui le mani fremono 🙂 il discorso si fa di un incasinato pazzesco e bellissimo, con terminologie mai sentite e teorici dai nomi senza vocali, tutte consonanti. Mica potevo lasciar lì, però poi sì, BASTA, promesso 🙂
Nel frattempo ho bramato tantotantotanto tempo in più per riuscire a fare tutto, senza grosso successo: la macchina della pasta, uno degli indispensabili secondo la Nonna, è ancora intonsa da quasi un anno…ma mi sa che non tarderà più ad infarinarsi 🙂
Dicembre mi è sempre sembrato un mese di bilanci-sotto-al-piumone, di chi col pigiama largo largo e le calze antigelo fa tardare il sonno dei giusti e si dedica a sviscerare i suoi dodici mesi, con le cose fatte, che siano quelle buoneegiuste o quelle un po’ meno. Diciamo che il calendario dovrebbe essere ancora un po’ più in là rispetto ad oggi, perché il tarlo dei bilanci è qualcosa che inizia a mangiarti dentro in fase postnatalizia. Passata l’euforia da “Sabato del Villaggio”, con lo stomaco che torna alle dimensioni consuete, la carta da pacchi strappata, le palline sull’albero che iniziano a sembrare inutili…pare che i giorni dal 27 al 30 dicembre li abbiano messi lì apposta, espressamente dedicati ai resoconti.
Io per questa volta ho già iniziato, quindi sono IN ANTICIPO…(e non immaginate l’emozione nel pronunciare l’espressione!) a resocontare da dentro la mia immancabile sciarpa 😀
E, arrivata tra settembre e dicembre, ho pensato che per riprendere a scrivere qui e a sporcare fornelli non ci fosse nulla di meglio di un primo piatto. Si dovrebbe cominciare sempre con un primo, caldo e confortevole proprio come una sciarpona chilometrica, un primo da sprofondarci e poter rimanere lì al sicuro.
Risotto invernale in arrivo…e Coffee&Mattarello ri-attivo (pure su Faccialibro!) 🙂
Risotto al finocchio con stracchino e noci
RISOTTO AL FINOCCHIO CON STRACCHINO E NOCI
Ingredienti per 4 persone:
300 g di riso (Arborio, Vialone Nano, Carnaroli…ad libitum :))
2 finocchi piccoli (tenere la parte verde)
1 cipolla
mezzo bicchiere di vino bianco
70 g di stracchino
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale
pepe
Pulire i finocchi eliminando le foglie esterne più dure ed il torsolo alla base, tenendo da parte il verde. Lavarli e tagliarli a dadini. In una casseruola tritare finemente la cipolla e soffriggerla con l’olio extravergine d’oliva. Far tostare il riso a fuoco vivace, mescolando continuamente, poi bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare. Coprire con acqua (o brodo se ne avete), salare e aggiungerne altra man mano che viene assorbita. Nel frattempo tritare le noci e la parte verde dei finocchi. Al termine della cottura, mantecare il riso fuori dal fuoco con lo stracchino, pepare e spolverizzare con le noci ed il verde tritato.
Commenta:
Pensavo proprio a te in questi giorni, curiosa di sapere com'era andata a finire con l'università. E da quel che leggo sembra proprio che sia andato tutto bene e sono contentissima per te ^__^!
Se poi mi offri un piattino di questo risotto stracchino, finocchi e noci, beh, sono ancora più contenta :P!
E massima invidia per il TFF…un po' meno per la correlatrice incontrata in sala, a me sarebbe venuto un infarto *glom*!
Un abbraccio forte forte :*!
Bravissima !!! complimenti per il tuo percorso.
Quel risotto è la fine del mondo, io amo troppo le noci in cucina. Un abbraccio
un abbinamento che mi piace davvero molto…
Ciao Marzia!!!
Anche per me è un vero piacere conoscerti…'sto risottino ha tutto quello che mi piace..ci metto spesso anch'io la frutta secca nei piatti salati!!!
Ma quanto bello è il tuo header ed il nome del tuo blog!!!..mi piacciono davvero molto!
A presto, passa un buon fine settimana! Roberta 😉
Ale cara, che bello leggerti! Lo so bene che noi siamo "quelle delle noci"…te la ricordi la tua torta di frutta secca che buona?! 🙂 Mi ci hai fatto ripensare e mi è venuta l'acquolina…un abbraccione! Buon weekend 🙂
Grazie mille! 🙂 la prima tappa l'abbiamo completata…ovvio che un piattone di risotto è tutto per te! Al prossimo TFF ti aspetto a Torino, stavolta senza correlatrice 🙂 ti abbraccio, Tesora! Buon weekend 🙂
Grazie, Simona! Ne sono felice…io ho ancora negli occhi la foto del tuo risotto speck, asparagi e burro al tartufo!Superbo 🙂 a presto!
Siamo sincronizzatissime oggi ihih 🙂 grazie!!Ricambio e un abbraccione!
eeeeee…non potevi che raccontare meglio il tuo 2012 : sei stata gajarda!!!
Mi sono letta il tuo post avvolta nel mio sciarpone….e inevitabilmente mi hai fatto pensare!!!
Mi tornano alla mente le parole di Lucio Dalla…mai canzone più vera.
Che anno amica…intenso x tutte e due!!!
p.s. avevo iniziato a scrivere una risposta alla tua mail ma Puffo nghe ha deciso che non era il momento ( ti scrivo qua che ti voglio bene e che tutto quello di buono che ti ha dato sarà sempreparte di te anzi sei TE nella tua unicità!!!)
Ti bacio