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Salvia fritta in pastella di birra con acciughe

foglie di salvia fritte in pastella
Di domenica ogni tanto bisogna vincere facile. Se poi certe vittorie si soffrono e si sudano fino alle 2 passate di notte, la domenica è ancora più pigra del solito 😉

Le foglie di salvia sul balcone, il temporale che rinfresca l’aria, la birra nel frigo: ponciponcipopopò 🙂 
La salvia pastellata e scricchiolante nell’olio è una di quelle cose che mi fanno dimenticare di essere una femmina che davanti allo specchio si pianta l’indice nei fianchi, rivolgendo loro uno sguardo truce. Ma mi ricorda molto bene di appartenere a quella razza tormentata di foodblogger che non si danno pace 🙂
 
Prendete la pastella. 
C’ho la fissa della pastella perfetta da sempre. Quella che sta alla verdura da cuocere come un vestito da sera, che faccia le bolle, che sia croccante e non eccessivamente unta. Altroché vincere facile: prima butto all’aria la libreria e tuuutti i libri di cucina di casa. Poi scandaglio il web. Poi, come i migliori detective, incrocio le informazioni: là c’è scritto che serve un po’ d’amido, qui ci mettono l’uovo, ma a me mica piace. Secondo me ci vuole la birra, che poi io ho due consulenti speciali (e mezzo!) da Caffè Babilonia 😉
Faccio le proporzioni – l’unica nozione matematica che mi sta simpatica – mescolo, incrocio le dita, metto in frigo e…il barattolo delle acciughe. 
Ha ammiccato lui, giuro! Io non lo stavo manco considerando 😉

Se fare la salvia fritta è una pratica in uso da nord a sud, metterci l’acciuga dentro è una roba da barotti, tutta piemontese. Deve per forza scapparvi un “né” a fine boccone, farvi esagerare per poi dire “adesso bon” e farvi cedere decretando “solo più una!”. 
Che poi non ho nemmeno aggiunto l’aglio, per dire. Ma magari… 😉 
Il Rocker, quando parto con i piemontesismi, ride e qualcuno l’ha pure imparato. Vedendomi “mangiare foglie” mi ha dato del Brachiosauro, che solo lui sa come gli vengano fuori certe reminiscenze da Jurassic Park 🙂 

Mentre tenevo d’occhio la padella, facevo un ripasso mentale di nozioni sulla frittura perfetta: 
– la temperatura dell’olio e quella delle verdure in pastella devono essere il più lontano possibile tra loro: preparare una pastella freddissima (se serve, tenerla in frigorifero) e tuffare le verdure solo nell’olio BEN caldo. Per testarlo, fate cadere una goccia di pastella nella padella: se sfrigola vivace, è il momento giusto 😉
– la pastella deve essere una sorta di rivestimento, in modo che la verdura non si impregni di olio: meglio una pastella più densa di una troppo liquida.  
– l’olio deve essere buono e TANTO. Indi per cui, la padella deve essere alta. Un fritto con poco olio sarà pesante e inzuppato.
– bisogna salare dopo la frittura, a cibo ormai cotto, pena il rilascio di acqua e l’afflosciamento del fritto.

Domani salgo in cyclette e faccio il giro delle Dolomiti tutto in salita, giurin giurello. 
Ma oggi è domenica, suvvia…salvia fritta, come se non ci fosse un domani e il lunedì non l’avessero proprio inventato 😉
Anche perché l’unica cosa che dà il giusto senso al lunedì mattina è l’appuntamento con StagioniAMO! 😀 siamo invitati da Luna di  Pizza, Fichi e Zighinì per il secondo piatto del menu di stagione del mese. Ci vediamo là 🙂
 
 
 
SALVIA FRITTA
IN PASTELLA DI BIRRA CON ACCIUGHE
 
Ingredienti:
 
foglie di salvia fresche
filetti di acciughe
olio (qui di arachide)
sale
 
per la pastella:
70 g di farina
50 g di amido di mais
un bicchiere (circa) di birra freddissima
 
Lavare le foglie di salvia ed asciugarle bene. Se le acciughe sono sotto sale, sciacquarle bene ed asciugarlo, se invece si usano quelle sott’olio, distenderle una ad una su carta assorbente.
Disporle poi su una foglia di salvia e richuiderle a mo’ di panino con un’altra.
 
Preparare la pastella: in una ciotola unire l’amido alla farina e aggiungere la birra a filo, mescolando con la forchetta per ottenere un impasto denso e omogeneo. 
Scaldare abbondante olio in padella e, mentre diventa ben caldo, inzuppare le foglie di salvia ripiene. Tuffarle in padella, farle rosolare. Quando avranno preso colore, scolarle sul carta assorbente e servire subito.

 

 

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12 commenti

Info Marzia

« Penne integrali con baccelli di piselli, prosciutto crudo e crema di pecorino
Mousse di cioccolato bianco all’acqua con mirtilli »

Commenti

  1. pasticciona dice

    15/06/2014 alle 18:33

    mamma mia che meraviglia!! come diceva mia nonna (piemontese) "da tagliarsi le vene per lungo"…

    Rispondi
  2. Miu Mia dice

    16/06/2014 alle 06:23

    Ma quanto mi fai ridere? :DDDDDDDD
    Buon buon buon lunedì cara Marzia! Eheheeh anche perché voglio proprio vedertici a fare il giro delle Dolomiti… purtroppo il primo della settimana l'hanno inventato! Ti tocca! XDD
    Pastella perfetta… anche se ormai posso sinceramente dire di essermi disintossicata dai fritti………….. o no? O_O
    Mannaggia a te! :DDDDDD

    Rispondi
  3. fornellidisalvataggio dice

    16/06/2014 alle 07:12

    Mi aggiungo alla lista delle fissate con le pastelle, e quindi presto proverò pure questa. (Al netto di confronti e incroci che anche io faccio spesso :))
    Quando si dice una cicerchia per una frittella 😀
    Claudia

    Rispondi
  4. paola dice

    16/06/2014 alle 07:41

    Buona,mi propongo di farla,ho comprato la pianta di salvia e l'ho fatta seccate perché penso al fritto e ci rinuncio ma mia cognata mi ha detto che sono super buone,forse la provo ,i hai convinta,buona settimana

    Rispondi
  5. terry dice

    23/06/2014 alle 15:33

    Mamma che bontà! queste te le finirei in un attimo! 🙂

    Rispondi
  6. Mela e cioccolato dice

    26/06/2014 alle 07:57

    Quanto ne vorrei due, ma solo due, come confort food in questa giornata di pioggia autunnale a fine giugno.
    Un abbraccio

    Rispondi
  7. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:02

    Ahahah bellissimo il modo di dire! Benvenuta su queste pagine, Pasticciona 🙂 grazie!

    Rispondi
  8. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:05

    Miuuu, mannaggia al lunedì?! Ma non c'avevano altro da fare quando l'hanno inventato? 😛 dai che un fritto ogni tanto allunga la vita! (Raccontiamocela così, dai 😉 ) un abbraccione grande!

    Rispondi
  9. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:07

    Scambio cicerchia per salvia fritta, ci sto! 😀 grazie ancora per essere corsa in mio aiuto…mai nome del tuo blog fu più azzeccato! Se provi la pastella, fammi sapere 🙂 un abbraccio

    Rispondi
  10. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:10

    Noooo, Paola! La devi provare: non pensare al fritto! È troppo buona…in questo caso ha ragione la cognata 🙂 un bacione grande!

    Rispondi
  11. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:13

    Ho fatto una scorpacciata…fossimo state in due, mi sarei sentita meno in colpa! Ihihih…Terry, dobbiamo farlo 😀 abbraccione grande grande!

    Rispondi
  12. Marzia Allietta (MAllie) dice

    26/06/2014 alle 21:15

    Due messe da parte per te :* ma che giugno strano con tutta la pioggia che è caduta…ma la cosa bella è che si può ancora accendere il forno senza fare la sauna! Bacioniiii

    Rispondi

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Sono Marzia, a 4 anni rubavo i ravioli crudi dalla spianatoia e mangiavo ciliegie appollaiata sull’albero. Oggi vivo e cucino sotto i tetti di Torino come se fossi ancora nella mia casacasa di campagna: ingredienti di stagione, impasti stesi con il mattarello, ricette buone e naturali per nutrirsi e coltivare la felicità anche nella furia metropolitana. Leggi di più...

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