Ci sono pratiche di uso comune e necessità impellenti che mi angosciano.
Una su tutte ve la dico veloce e tutta d’un fiato, così posso continuare a fingere che non esista, non ora, non qui: cambiodistagione (aiutooooo!).
Fuori ci sono esattamente 9 gradi e no, il vestitino da marinaretta a righe non è più consigliato, a meno di non cercarsi una bronchite (che potrebbe essere un valido motivo per continuare a rimandare!).
Conosco donne che possiedono una stanza dedicata all’armadio, come quella per i bambini.
Per orientarsi nel guardaroba serve Google Maps, ma le quattro stagioni sono tutte lì, belle e ordinate come gli spicchi della pizza omonima.
Puoi partire dall’estate e zompettare fino alla primavera seguente.
E le scarpe, signori miei, dovreste vederle.
In fila per due col resto di zero.
In ordine cromatico, catalogate come opere d’arte.
Sì, nella prossima vita, sarò una di queste donne.
In questa vita, invece, l’armadio a quattro ante della mansardina è in fase implosiva.
C’è da dire che quel santo uomo che abita con me ci mette del suo.
A febbraio, quando abbiamo traslocato e ci siamo divisi i rispettivi spazi vitali, lui ad ante spalancate e con un indice decisamente irriverente diceva: “Allora io prendo questa, questa, questa, questa, questa e QUESTA“.
Grazie, amore della mia vita.
Io che faccio, tengo tutto nel trolley? O appendo allo stendino?
È un Rocker con l’armadio di una fashion blogger di successo.
Diciotto paia di pantaloni neri, che a me sembrano tutti uguali.
Ventordici giacche: “una per ogni live!”.
Perfino una sciarpa catarifrangente molto Steven Tyler.
E cinture?
Cinture di ogni tipo, che ama incondizionatamente secondo l’articolo 3 della Costituzione Italiana, ovvero senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche.
Poi ci sono io.
Che non sono propriamente una femmina ordinata, ma ambisco tantissimo ad esserlo, anche se odio stirare. Per rimandare a volte attacco con degli show memorabili in cui sostengo che la stiratura sia un vezzo borghese: forza, cavalchiamo le assi da stiro come Valchirie, impugniamo i ferri e usiamoli come oggetti contundenti…REVOLUCION!
Fine, premere il pulsante del vapore, fumo in scena e applausi.
Io sono quella che appende quattro vestiti sulla stessa gruccia (ecco, a che serve stirarli?) e ogni anno, di questi tempi, riordina le parigine con gli occhi a cuore, chiedendosi contemporaneamente se la faranno sembrare uno zampone con gli stivaletti.
Il Rocker soffre da bestia a lasciare le t-shirt con i teschi e le camicie di jeans hippie-rock, ma si consola pensando ai suoi pantaloni di pelle, ai giubotti di pelle, a quella maglia con gli inserti in pelle, agli stivaloni di pelle e a tutta la pelle rigorosamente nera che lo aspetta durante l’autunno/inverno di quest’anno (e precedenti e successivi, la pelle funziona sempre).
Io apro le ante, mi siedo per terra, fisso per cinque minuti buoni l’interno con aria interrogativa e…
e poi mi servono degli zuccheri, me lo sento.
Non posso affrontare tutto questo senza una dose di energia buona.
Serve una cosina leggera, sfiziosa, rigorosamente homemade, croccante e morbida allo stesso tempo.
L’ingrediente del mese sono loro, i fugacissimi fichi.
Li trovate per poco tempo e, una volta che li avete a casa, dovete sbrigarvi a mangiarli: sono delicatissimi, maturano in fretta e perdono velocemente le loro proprietà.
Che credete? Per questo ho DOVUTO rimandare il cambio di stagione! 😉
I fichi sono alleati della pelle, degli occhi, dell’apparato digerente e di quello cardiaco.
Non sono affatto troppo calorici come si pensa: meno di uva e mandarini. Hanno però un’elevata quantità di zuccheri facilmente assimilabili, quindi non esagerate.
Oppure esagerate e non ditelo a nessuno, come fa la sottoscritta 😉
Io li adoro freschi e ho faticato un po’ a trovare una ricetta che mi permettesse di conservarne il sapore. Poi ho scelto queste sfogliatine, perfette per una pausa rigenerante.
Appunto da rompiscatole dell’homemade: non comprate la brisée, ma provate ad impastarla, qui e adesso! È una preparazione semplice che vi darà immense soddisfazioni dolci e salate. Si fa in cinque minuti e poi basta dimenticarsela in frigo per una mezz’oretta. Facile, no?
Anche la cottura è lampo. I fichi perdono i loro succhi e condiscono l’impasto, a voi basterà aggiungere un goccio di miele e una cascata di noci spezzate, alla fine.
Ho sfornato, lasciato l’armadio abbandonato a se stesso e, sgranocchiandole con una tisana al limone e zenzero, ho sentito tutto il profumo buono dell’autunno.
Cambio di stagione, arrivo eh.
Un’altra sfogliatina energizzante e son da te.
SFOGLIE INTEGRALI CON FICHI,
NOCI E MIELE
(Ispirate ad una ricetta di Torte di casa / DOLCI,
Sale & Pepe collection)
Ingredienti per 10/12 sfogliatine
Per la pasta brisée:
200 g di farina integrale
80 g di burro
un pizzico di sale
50 ml di acqua ghiacciata
Per il ripieno:
8 fichi maturi
60 ml di miele
noci spezzate
Preparare la pasta brisée: fare una fontana con la farina e distribuire il burro tagliato a pezzi. Con la punta delle dita incorporare grossolanamente il burro alla farina, Aggiungere l’acqua e impastare velocemente fino ad ottenere un impasto compatto. I pezzi di burro visibili nell’impasto sono indice di una pasta brisée ben fatta e che sarà friabile all’assaggio.
Lasciare riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo del riposo, tirare la pasta aiutandosi con un po’ di farina e tagliarla in rettangoli di circa 10 centimetri per 5.
Tagliare i fichi a metà per il lungo e poi ricavare tre fette da ogni metà. Disporre 4-5 fette di fico su ogni sfoglia, facendole sovrapporre e alzando un pochino i bordi della pasta per contenerle. Bagnare con un filo di miele e infornare a 210° per 8-10 minuti, finché la pasta sarà dorata e friabile. Sfornare e completare con le noci spezzate.
ON THE TABLE: una birra rock, che si presenta da sola…DIRTY BASTARD di Founders.
Birra in stile scotch ale possente con note dolci e un finale lievemente amaro, scopritela su Diario Birroso!
Al secondo figlio ho deciso anch'io che stirare non serve, i vestiti dei bambini sono piccoli e basta piegarli bene, i miei li scelgo rigorosamente antistropicciamento (quindi niente camicette con colletti o pantaloni con la piega), lenzuola tanto c'è il copriletto e nessuno le vede, restano solo le camicie del marito ed in fatti quelle ogni tanto le stiro, ma solo in estate, d'inverno stiro solo polsini e colletto (tanto sopra ci va il maglione o la giacca :). Per tornare alla ricetta mi è venuta fame anche se ho finito di pranzare 2 minuti fa, ffichi, noci e miele sono un trio pazzesco, complimenti ! Un bacione
Le tue ricette sono belle eh.
Ma la scrittura! Il tuo futuro è nella scrittura. Ne sono sempre più convinta. In questo post ti sei superata.
Peccato solo che a me non piacciano i fichi 😉
Ecco, hai messo scritto nero su bianco i motivi per cui anche io stento a fare il cambio dell'armadio. Ho bisogno di forze, di energie, e se non preparo una sfogliatina, da dove le recupero?
Paola, mi hai fatto morire dal ridere! Io faccio esattamente come te e sono ben lontana dal secondo figlio 🙂 cerco modi per stendere in modo da non fare troppe pieghe, ma a volte non posso sfuggire al ferro! 😀 tanto vale andare di sfogliatine consolatorie…io adoro questo trio, che mi fa tanto autunno! Grazie e bacione raddoppiato…la prossima volta che mi tocca stirare, ti penserò tantissimo! 🙂
No, infatti. Non ricordo nessuna freelance dall'aura viola, che sbuccia e mangia fichi dopo pranzo come non ci fosse un domani con la sua amica rintronata bionda. Non mi sovviene minimamente 😛 forse l'ho solo sognato! 😀 grazie, Lju. Ma poi tu sai già tutto. Mannaggia a te! :*
Ma non facciamolo! Saltiamolo! Ammucchiamo tutto in un angolo della stanza e via a mangiare sfogliatine 🙂 ahahah Paola mia bella, sono felice di non essere la sola…forzaforza, ce la faremo con questo maledetto cambio! 🙂 Ti abbraccio stretta!
Io ho l'armadio con le grucce tutte dallo stesso lato e ogni tanto ho bisogno che qualcuno me lo metta fuori posto, per scongiurare il rischio di passare per una serial killer: la prossima stagione fichi a gogò e pomeriggi a fare il cambio di stagione insieme. 😉
Ti prego, sì. Voglio l'armadio così e lo voglio ora! 🙂 ricambio mettendo in disordine il tuo. Un abbraccio, Lucia!