Tra me ed il rosa ci sono dei serissimi problemi. Non ci parliamo proprio e, se ci incrociamo, entrambi voltiamo la testa dall’altra parte. Lo escludo a priori, scappo a gambe levate quando lo vedo e non faccio eccezione per nessuna sfumatura, dal fucsia al rosa antico al rosa Hello Kitty (esiste, sì!).
Quante lettrici rosa-addicted ho perso all’istante, in sole due righe e mezzo? 🙂 non fate così, su.
Sto provando a superare la cosa partendo dai toni pastello, assumendolo a piccole dosi.
Ho comprato uno smalto biancorosato l’altro giorno, ad esempio.
E anche quella tovaglietta lì che vedete in foto, insieme ad un vassoio che ha disegnati dei cupcakes mooolto Barbiegirl (life in plastic, it’s fantastic!).
La cosa che mi fa davvero iniziare a pensare che potrei anche un giorno amarlo volergli un po’ di bene è lui, il PinkPower.
Potrebbe essere il nome di un test di gravidanza, ma invece è una roba molto più interessante: uno spray multiuso super e, che ve lo dico a fare, caparbiamente homemade.
Nella lista delle cose che amo, le pulizie sono mezzo gradino sopra al rosa. Mi annoio, ho caldo, sbuffo, invoco gli spiriti di tutte le colf del mondo e metto sempre su un po’ di buona musica, che almeno aiuta a superare il momentaccio. Ovviamente, mentre il pavimento asciuga, leggo tutte le etichette dei prodotti per la pulizia che mi capitano a tiro. Ma il vero problema è che nell’etichetta dei detersivi non c’è scritto un bel niente, se non uno striminzito elenco di sostanze con a fianco delle percentuali. Per conoscere effettivamente la composizione di un detersivo, occorre controllare sul sito internet, ma in moltissimi casi anche lì non si trova nulla e l’unica strada rimane quella di scrivere una mail all’azienda stessa o chiamare il numero verde. Nel frattempo il pavimento è asciugato, ma ancora non si sa bene con cosa lo abbiamo lavato 😉
Poi ci sono i simboli, tra il gotico e lo splatter, per nulla rassicuranti:
Un buon detersivo dovrebbe essere efficace e al contempo ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, nella composizione tanto quanto nel processo produttivo. I detersivi presenti in commercio più attenti al pianeta non dovrebbero contenere sostanze come fosfati, paraffina, triclosan, perborati, candeggina e sbiancanti ottici. Vista la scarsa quantità di informazioni in materia, quando si acquista un detersivo possiamo aiutarci con le certificazioni, di solito presenti nella parte anteriore dell’etichetta.
Ecolabel, ICEA e AIAB sono le certificazioni più comuni, tutte molto valide, perché applicano rigidi criteri di controllo.
Ecolabel garantisce un ridotto impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto;
ICEA mette al bando sostanze a rischio sostanze a rischio dal punto di vista ecologico, materie prime non vegetali ritenute dannose per la salute dell’uomo e dell’ambiente, allergizzanti o irritanti. Con il termine “Eco Bio Detergenza”, indica inoltre che i prodotti sono ottenuti con materie prime vegetali da coltivazioni biologiche;
AIAB garantisce prodotti a ridotto impatto ambientale e rispettosi per la salute, certificando che le materie prime utilizzate per la formulazione sono state approvate singolarmente e provengano, in base a quanto è possibile reperire sul mercato, da agricoltura biologica.
Insomma, l’alternativa sul mercato c’è, eccome! L’unica pecca è quella del costo, che spesso è doppio o triplo rispetto ai tradizionali detersivi. Tenete conto che per moltissimi detergenti multiuso la diluizione è di 20-80 g per litro: stiamo comprando quindi uno spray che contiene per il 98%-92% della semplicissima acqua!
Scommettiamo che riusciamo a farlo meglio da noi? 😉
Questo è lo spray che da qualche mese uso per far brillare la cucina, per i vetri, per una passata veloce al bagno, insomma: il Pink Power (o PuliPuliBrill, come lo chiama Rosalia!) funziona proprio dappertutto, non ha bisogno di risciacquo ed è super pratico. Realizzarlo è semplicissimo: acqua, aceto, alcol e una goccia di detersivo per i piatti (meglio se eco, of course!). Provatelo una volta e non riuscirete più a smettere, ve lo garantisco. Ho fatto per gioco il calcolo: ogni spruzzino da 800 ml costa 0,20 centesimi di euro…sì, è la volta buona che faccio pace con il rosa per davvero 😉 pronte per sfoderare il vostro Pink Power?
SPRAY MULTIUSO
“PINK POWER”
700 ml di acqua
50 ml di alcol
50 ml di aceto
mezzo cucchiaino di detersivo per i piatti
In un contenitore con spruzzino versate l’alcol, l’aceto e il detersivo per i piatti. Unite l’acqua, agitate bene per amalgamare tutto e…Pink Power sia!
Non ci posso credere,detto fatto,adesso non mi resta che provarlo,ti faro sapere come lo trovo,ti dico già che a differenza tua,a me il rosa piace abbastanza quindi é un buon punto di partenza,il colore é un rosa”delicato”e l’odore non mi dispiace,é profumato,non mi resta che un po di buona volontà e metterlo in prova,ti faro sapere cmq sei un piccolo genio,a presto.Mav
Ciao, super Mav! Sono contenta ti sia piaciuto e aspetto di sapere come ti trovi 🙂 grazie mille e a presto!
Questa volta sono al passo con te: uso l’aceto ormai ovunque, abbinato all’alcool sopratutto per i pavimenti, da solo sul resto della casa (anche come ammorbidente) e non posso che confermare quello che dici sul risparmio e su tutta la questione ecologica 😀
Mitica, Elle! 🙂 stessa lunghezza d’onda…al profumo di aceto 😉 grazie e un abbraccione!
É da un pò che uso pinkpower,lo metto ovunque e quando verrai me lo troverai spesso tra le mani,magari spesso te lo ritroverà i tu tra le mani perché mi aiuterai nelle faccende e non troverai altro per pulire,naturalmente scherzo,quando vieni devi staccare la spina e non ti farei pulire,é solo per dirti quanto mi é piaciuto questo prodotto ciao genio di una super ragazza.Mav