Io quelli che il 3 gennaio si sono già ambientati, li invidio un po’. Dodici giorni dopo (bonjour!) mi muovo ancora curiosa e un po’ impaurita in un anno che qui è iniziato a pedali e in salita. Come quando mi allenavo a leggere le righe severe dei quotidiani, appollaiata sulle ginocchia morbide di papà. I caratteri mi sembravano minuscoli e tutti troppo dritti per il mio indice che li seguiva ondeggiando. Ogni tanto inciampava in parole enormi, che dovevo spezzettare e poi unire nuovamente per riuscire a pronunciarle.
Avevano un fascino incredibile, un significato che non conoscevo, così le recitavo a voce alta e lentamente, come si fa con le formule magiche.
Avevano un fascino incredibile, un significato che non conoscevo, così le recitavo a voce alta e lentamente, come si fa con le formule magiche.
Volete sapere la prima?
Parlamento.
Parlamento mi ha stregato: era lunghissima e con tante curve complicate e ammalianti.
Per scriverla, poi, partivo nella riga giusta con una una P enorme e via via le lettere scalavano verso il basso, fino alla O, un minuscolo cerchietto in diagonale.
“Paaarlameeentooo a voi!”, andavo gridando per la casa, con il rotolo della carta stagnola per bacchetta magica.
Poi fu la volta di Cavalcavia.
Cavalcavia secondo me era un paese dove non esistevano macchine. Per andare in qualsiasi posto dovevi essere velocissimo e saltare sul primo cavallo che correva per la strada. Il mio era color caramello e con la criniera bianca, molto allergico a pane e salame, al purè e alla frittata, i piatti che più adoravo. Lui, caso strano, mangiava solo ed esclusivamente carote grattugiate, cavolfiori e bistecche di fegato, tutte cose notoriamente schifosissime. Le eliminava masticando vigorosamente contribuendo a rendere il mondo un posto migliore e me una bimba sorridente con la pancia piena.
Poi ci furono Esclamare, una costante nei temi delle elementari, Precipitevolissimevolmente, la parola più lunga della lingua italiana e, ormai arrivata alle medie, Asceta: misteriosa e sussurrata.
Dai, da parlamento ad asceta, non è andata poi così male 🙂
Forse anche questo 2016 sarà così, che so, dai pedali al deltaplano.
Coi buoni propositi sono proprio pessima, così in attesa di trovare la mia parola dell’anno, ho creato una scorta personale, che comprende i termini leggerezza, consapevolezza, forza, equilibrio, indipendenza, curiosità, determinazione.
Poi ci saranno le tre parole che accompagneranno il nuovo sito e che scoprirete prestissimo! 🙂 saranno parole corte, positive e piene di energia buona, la stessa di questa prima torta dell’anno.
Lo sapete, io devo cominciare da una torta, perché il brodino post festività non lo sopporto. Ripulire la ciotola dall’impasto crudo e dolce, invece, mi avvicina tantissimo al concetto di felicità 😀
Lo sapete, io devo cominciare da una torta, perché il brodino post festività non lo sopporto. Ripulire la ciotola dall’impasto crudo e dolce, invece, mi avvicina tantissimo al concetto di felicità 😀
Dovete sapere che nel periodo natalizio, quando porto i regalini homemade, mi faccio dire dai coffeemattarelliani che cosa vorrebbero trovare l’anno prossimo su queste pagine. Mi sono state ordinate “più ricette veloci, ma semplici eh? Che siano buone e d’effetto! Che dici, magari che si conservino per qualche giorno? Così uno non sta sempre ai fornelli, che non c’è tempo!”
Fortuna che ho abbandonato la parola “Parlamento”, ma ho tenuto la bacchetta magica 🙂
Oggi si comincia dalla torta all’acqua, che svolazza sul web da qualche anno, a cui ho sostituito solo gli ingredienti, rendendoli più integri e genuini possibili.
È perfetta a colazione o a merenda, rapidissima, leggera, da innamorarsi al primo morso.
Non fate quella faccia lì, lo so cosa state pensando.
Può una torta senza burro, senza uova e con poco olio essere così soffice, cioccolatosa e alta?
Ma certo che può, ve lo garantisco.
Datele fiducia e infornatela, perché non potrete più farne a meno.
Che sia un nuovo, buonissimo inizio 🙂
Che sia un nuovo, buonissimo inizio 🙂
TORTA ALL’ACQUA
AL CIOCCOLATO FONDENTE
Ingredienti per uno stampo da 20 cm
230 g di farina integrale
230 g di acqua
120 g di zucchero di canna
100 g di cioccolato fondente di ottima qualità
40 g di olio extravergine d’oliva
una bustina di lievito per dolci
i semi di mezza bacca di vaniglia
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde.
Unire in una ciotola la farina con il lievito e lo zucchero. Aggiungere piano l’acqua, mescolando senza formare grumi, l’olio, il cioccolato fondente e i semi di vaniglia.
Amalgamare il composto, versarlo in una tortiera antiaderente o coperta con carta forno.
Infornare a 180° per almeno 30 minuti, vale la prova stecchino.
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Cara bimba, io questa la rifaccio. Visto la mia severissima dieta, che metto da parte quando si fermano a pranzo da me ragazze a cui voglio bene e che mi fanno dimenticare i malanni, mi sembra un dolce adatto alle mie salutari, ma golose colazioni.Che ne dici, magari poi proviamo a "pucciarla" un pomeriggio in un thè da me? …ma forse, meglio un buon caffè lungo, va!!
Voglio venire a pucciare io pureeeeee. Belle foto Matterella!
Santa Marzia, stavo proprio cercando una torta simile, ed eccoti qui ! La bacchetta magica funziona, eccome !
Che buona questa torta, poi diciamo è un peccato di gola che si può fare, non ha neanche il burro!!!! Quando uscirà il nuovo blog? Sono curiosissima
Secondo me questa alla nutrizionista piace…noi in ogni caso "muuute, stiamo"! E pucciamo a volontà. Sì, caffè lungo…il tè dobbiamo ancora capirlo bene ahahah 🙂 ti abbraccio stretta, blogger-modella! 😉
Giovà, ma perché diamine Torino e Milano sono così lontane? Due pedalate di bici e pucciavamo in trio, mannaggia. Un giorno lo faremo, io LO SO! Ti stritolo d'abbracci.
…sarà la bacchetta o la formula magica?? Ihihih 🙂 sono felice che sia capitata al momento giusto! Poi mi dirai 🙂 un abbraccio!
…secondo me hai proprio ragione. Fare e rifare 😀 il blog – se tutto va bene – a fine mese. Il mio personale parto WordPress: trigemellare e tutti podalici ahahah ma ce la farò, ho la forza viola con me 😉 un abbraccio e pigliamoci un caffè da tranquille una volta!
Precipitevolissimevolmente tutta la vita! Sei fortissima Marzia! Ti commento poco ma ti leggo spesso, ti mando un grande abbraccio!
Ps per sfizio ho voluto calcolare le calorie della tua meravigliosa torta (mi ispira molto): nel totale sono 2078 kcal, ovviamente per sapere la singola fetta, basta dividere per le fette che sei riuscita a fare.
Paola, ma che bello trovarti qui! 🙂 io pure ti leggo e sempre di corsissima…grazie per il calcolo, lo inserirò nel post! Voglio una Paola formato tascabile da mettere sul frigo per chiacchierare di alimentazione tutto il giorno 😀 ahahah, che dici, si può fare??! Spero di rivederti presto, intanto beccati un abbraccione da qui 🙂