Quando ho pensato di realizzare la torta al cioccolato in tazza, quasi contemporaneamente altri due pensieri filosofici fondamentali si sono fatti strada nella mia mente inquieta.
Il primo: non è che in forno mi si spacca la tazza? 🙂 vabbé che ci sta solo dodici minuti, quattordici al massimo. Ma intanto, poveretta…dodici minuti possono essere pure eterni, se li trascorrete a 180° 🙂
Il secondo: perché? Perché mai una torta in una tazza? Ce n’è bisogno? No, o almeno, non così tanto. La torta in tazza fa parte di quella serie di dettagli insignificanti della vita.
E questi mica sono tempi di piccolezze. Ci sono i grandi eventi, le grandi marche, i grandi palchi, le grandi distanze.
Poi c’è quella necessità balorda di essere efficienti, efficaci, economici, tutte e tre le e contemporaneamente, tutte ai massimi livelli.
C’è la dose di scazzo quotidiano che le tre e implicano, i tic nervosi, le emicranie e la tensione, alla fine del collo, appena prima delle spalle: si annoda tutto lì, in quella curva liscia. E intanto osteopati, riflessologi, massaggiatori ayuverdici un po’ se la ridono, mentre vi sfregano con le manone unte 🙂
No, non ho trovato rimedio. Non ho avuto folgorazionireligiose e non so manco sbloccarvi i cervicali.
Però ho fatto la torta fondente in tazza.
La torta in tazza è come i vestiti sul termosifone: se la sera prima vi dimenticate di metterli, non è che muore nessuno. Ma indossarli caldi è un’altra cosa, tutti i nervi li ricevono meglio.
La torta in tazza è il bus giusto che vedi arrivare dal fondo della via appena hai messo piede sulla banchina. È rivedere quel tipaccio del liceo, di cui dicevamo qua sotto, calvo, con la panzetta e le occhiaie. La torta in tazza è un sonoro tiè alla giornata ed è direttamente proporzionale allo scazzo: più è andata storta e più il tiè sarà sensazionale, brillante, coreografico, accompagnato da un gesto dell’ombrello epocale.
Gastronomicamente parlando, qui siamo nel campo di quelle ricette così, un po’ sceme. Quelle che continuiamo a chiamare ricette perché pare brutto declassarle.
Il tonno mischiato al philadelphia, per dire.
O i crostini con pomodoro e mozzarella passati in forno.
Il tonno mischiato al philadelphia, per dire.
O i crostini con pomodoro e mozzarella passati in forno.
Preparazione rapida e indolore, stomaco felice. Che son ricette? Suvvia, le si fa ma non le si dice. Questa, invece, ve la dico. Anzi, ve la prescrivo 🙂
È un presidio medico chirurgico, da assumere senza leggere il foglio illustrativo, preferibilmente la sera, ma anche più volte al giorno. È una torta che si scioglie in bocca e si prepara in quindici minuti netti, giusto il tempo di togliere il trucco, tuffarsi nel pigiama e infilare i calzini con le mucche, perché lo so che li avete, lì da qualche parte 🙂
TORTA FONDENTE IN TAZZA
(CHOCOLATE MUG CAKE)
Ingredienti per due tazze da tè:
6 cucchiai di farina
6 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio (di mais, di semi di girasole, d’oliva o di riso)
4 cucchiai di latte
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai COLMO di scaglie o gocce di cioccolato fondente
1 uovo
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
In una ciotola sbattere con una forchetta l’uovo con lo zucchero.
Aggiungere latte e olio, cacao amaro e farina un cucchiaio alla volta.
Aggiungere il lievito e amalgamatelo bene.
Trasferire il composto nelle tazze, lasciando due dita dal bordo, appoggiare su una teglia coperta di carta forno (nel caso in cui vi fosse scappato troppo impasto, proteggerà la teglia dall’effetto vulcano) e infornare in forno già caldo a 180-200°. Cuocerla per 12-14 minuti, non di più, inmodo da lasciare il cuore morbido. Mangiare calda o appena tiepida.
Questa è per Marilyne, che è stata il pollice che ha fatto il numero tondo sulla mia paginetta facebook. “Adoro il cioccolato fondente”, mi ha detto. Potevo non accontentarla? 🙂
E poi qui, in fondo in fondo, volevo ringraziare Monique e Luca, che ho avuto la fortuna di incontrare e che mi stanno insegnando tanto, anche dall’altra parte di uno schermo alle 23 di sera. Chi sa, sa.
Chi non sa, ignori queste mie ultime sincere e deliranti pigiate di tastiera 🙂
Commenta:
Ciao Marzia! Che carina l'idea di una ricetta che va prescritta!! e non sarebbe proprio male se invece di un analgesico per allentare quel ventaglio di effetti collaterali delle tre "E" di cui parli, ci trovassimo una bella ricetta della cioccolata in tazza da assumere rigorosamente dopo i pasti! Anche noi l'abbiamo provata, anche se nel micro, e concordiamo che sia un vero toccasana, non ci vengono metafore migliori delle tue che ci piaccioni da morire! ^ ^ buon week end
Bibina ma tu sei un toccasana, quasi come la torta scioglievole in tazza! 🙂
Morbida, coccolsa, saporita e lapiùbuonadelmondo!
E io sì, ammetto… ce li ho il calzettoni con le mucche! 😀
sai che è la mia stessa paura, quella di rompere la tazza? Quante volte ho avuto voglia di provare e poi….
uhm…ci penserò, le tue tazzine sono bellissime!
Io SO.
Devo parlare o faccio omertà infilandomi un cucchiaino di cioccolato incandescente in bocca?
La seconda credo che faccia contenti tutti:-)
Io felice,
bisous
M.
Ah sì si, ce l ho eccome i calzini con le mucche! Antiscivolo per la precisione. Pure con le giraffe se è per quello. Geniale questa torta. Ah ma io la provo subito, sa che ti credi? Troppo' troppo forte.
( ti avverto: se mi si spacca la tazzina del servizio buono te vengo a cercà!! Ahahaha, manco ce l ho il servizio buono io! La provo domani stesso!!!)
Tanti baci Marziè, buon week end!
Grazie Marzia!! il bello e' che parlando della nostra passione impariamo tutti cose nuove…Un bacione…Luca
Golosissimo,grazie
Io pure so e sono d'accordo sulla seconda: bellissima!!!
PS ma tu hai quelle tazzine là in casa????? Non l'avrei mai detto!!!! 😉
E comuque io sui calzini c'ho i leoni!!!
Bacio donna bella
Mi piace un sacco il tuo modo ironico e pungente di scrivere!!! Come ho fatto a perdermi tutte queste belle paginette/ricette? Recupererò poco a poco…quando la tensione alla fine del collo mi lascia trascorrere tranquille serate al pc in calzettoni muccati…
devo provare assolutamente!
😉
questo sì che, oltre al calcio alla porta, rientrando, dopo "la" giornata, è il vaffanculo ideale alla medesima.
Perdonerai il francese, che però mai come oggi rende l'idea…
stasera no minestrina, sì doccia calda + tazza di cui sopra. GRazie.
Che meraviglia… io voglio provare quella in microwave! 🙂
Nel micro ancora più veloce 🙂 questa ricetta mi rimette in pace con il mondo…e i fianchi ringraziano 😉 Pancette belle, passo sempre a trovarvi, ma non lascio mai il segno…ora rimedio eh? Siete fortissime! Grazie 🙂
Io pure li ho! Proprio macchiati bianchi e neri, con orecchie e corna 🙂 questa torta secondo me è curativa, Miu, devi provarla! Ti abbraccio…vieni a Torino a trovarmiiiii 🙂 bacione
Tranquilla, Simo! Non si rompe…ma per precauzione tu usane una non tanto bella…io sono stata a guardare il forno per tutto il tempo temendo l'esplosione ahahah 🙂 grazie! Un abbraccio forte!
Ahahahah 🙂 omertà cioccolatosa! 🙂 Io anche felice. Tanto tanto. Grazie, Altissima 😛 ti abbraccio!
Pure io antiscivolo!! Mi sono scordata di scriverlo sopra 🙂 ma con le giraffe mi mancano…nooooo non la tazza del servizio buono ahahahah …com'è venuta? DImmi, dimmi! Bacioniiiii
Diciamo che io che sono ignorantella imparo un po' di più 😀 grazie a te Luca…e portaci a conoscere Monica la prossima volta 🙂 un abbraccio
Grazie a te, Paola! Un bacione grande 🙂
Aggressive Popeya 🙂 ROOOAAAR ahahahah …le tazzine le ho solo ed esclusivamente come caccavelle da blog: per il mattino ho il mug tazzone da caffèlatte, queste non mi bastano! 🙂 Ti bacio pure io, Popeya mia 🙂
Betulla, per fortuna ci siamo trovate! 🙂 ti ringrazio tanto e sono felice ti piacciano le mie righe matte…urge tazza di torta per il collo incriccato! 😉 ti abbraccio!
Siiiiì, Giuliana bella 🙂 poi mi dici! Bacione
Uso spessissimo il tuo stesso francese anch'io…forse abbiamo studiato nella stessa zona della Francia?! Ahahahah 🙂 grazie a te, Pillow…poi l'hai fatta sta tazza? Stasera io quasi quasi…con la pioggia che batte sui vetri… 🙂 un abbraccio!
Quella è ancora più veloce! Provala,che poi mi dici…io non ho il micro! Un bacione, Terry! 🙂
una vera chicca …..da masterchef …
Nuova da queste parti …ma da ora non più. Roberta
Grazie, Roberta! Benvenutissima…noooo, Bastianich mi insulterebbe 😀 ahahah bacioniii
Vi scopro solo ora….uhmmm ma credo che vada proprio bene così, il freddo è appena arrivato e una poesia letta tra un cucchiaino di torta fondente e l'altro sarebbe il massimo !
Sempre leggere le poesie accompagnandole con il cioccolato! Rende un po' amare quelle troppo zuccherose e console quelle più tristi…felice di conoscerti 🙂 un abbraccio!